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Confederation Cup, il Brasile batte la Spagna e trionfa per la quarta volta. Terzo posto per l’Italia

di Marco Stiletti01 Luglio 2013
01 Luglio 2013

L’Italia di Prandelli sul podio (5-4 contro l’Uruguay), la vittoria del Brasile (3-0 contro la Spagna) e la sconfitta degli uomini di Vicente Del Bosque, che non riescono a vincere la prima Confederations Cup. Questi i verdetti del torneo brasiliano. Per il Brasile è la quarta vittoria dopo quelle del ’97, 2005 e 2009. L’unico successo perla Spagnaè stato quello di Torres che ha vinto la scarpa d’oro di capocannoniere della competizione con 5 reti. L’Italia, invece, conquista per la prima volta il terzo posto. Un torneo, quello pre-Mondiale in Brasile, molto positivo per gli azzurri. La crescita, tanto auspicata, è avvenuta. Anche questa volta Prandelli ha condotto l’Italia più avanti possibile nella competizione.

Quarto trionfo brasiliano. Le reti di Fred (doppietta) e di Neymar hanno affondato le furie rosse in un Maracanà pienissimo e calorosissimo.La Spagna non perdeva da 29 risultati utili consecutivi. L’ultima sconfitta degli iberici risale al 2011 contro l’Inghilterra a Wembley per 1-0 con il gol di Lampard. Un Brasile troppo aggressivo per una Spagna che è apparsa alquanto disorientata e poi rinunciataria dopo l’errore di Sergio Ramos dal dischetto all’inizio della seconda frazione. Nel Brasile ha funzionato tutto dalla difesa all’attacco. Una vera e propria roccaforte è stato David Luiz che ha salvato più volte il risultato, anche quando Julio Cesar era stato battuto da Pedro. E’la Seleçao anche dei giocolieri come Paulinho e Oscar e infine dei bomber che mancavano da tempo come Fred e Neymar. In panchina oltre al ct Felipe Scolari, che aveva vinto nel 2002 il Mondiale con i verde-oro, c’era anche Parreira che è stato l’allenatore del successo di Francia ’98. Un buono auspicio per il prossimo torneo in casa.

Stiamo arrivando. Prima di giungere in campo per iniziare la semifinale, Buffon all’orecchio di Casillas, esclama la seguente frase: «Caro Iker, stiamo arrivando!». Dopo la vittoria nel Mondiale tedesco del 2006, i periodi bui del torneo sudafricano e il cambio generazionale, con l’arrivo di Prandelli si è deciso di puntare sulla linea verde. L’ex allenatore della Fiorentina ha cominciato a portare in Nazionale persone come De Sciglio, El Shaarawy, Astori e tanti altri giovani che insieme alle vecchie guardie hanno ridimensionato il gap con le altre potenze calcistiche. Nonostante la seconda sconfitta consecutiva controla Spagna, l’Italia non è uscita affatto ridimensionata dal torneo brasiliano. E’ mancata in alcune partite la solidità difensiva. Ottimo il centrocampo anche quando è mancato il perno principale, Andrea Pirlo. Giaccherini, De Rossi e Diamanti i protagonisti assoluti. Manca un attaccante di peso perché all’assenza di Balotelli, Gilardino ed El Shaarawy non sono stati all’altezza.

Alla Nazionale di Prandelli manca ora solo un trofeo per coronare tutti i progressi compiuti in questi tre anni. Il ritorno in Brasile tra 365 giorni può essere l’occasione propizia per alzare di nuovo al cielola Coppadel Mondo dopo otto anni. Intanto anche ieri ci sono stati scontri tra manifestanti e polizia fuori al Maracanà. Ecco appunto, tra un anno, insieme alla gioia dell’evento mondiale, anche quella del popolo brasiliano tutti sperano di vedere.

 

di Marco Stiletti

 

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