ROMA – Tra il 2012 e il 2022 sono sparite quasi 100mila attività di commercio al dettaglio: questo è quanto è emerso da uno studio di Confcommercio sulla demografia di impresa nelle città italiane. Le cifre attestano un calo anche delle imprese di commercio ambulante: la perdita stimata è complessivamente di circa 16mila attività. In crescita, però, alberghi, bar e ristoranti (+10.275). Bene anche la presenza straniera nel commercio, sia come numero di nuove imprese (+44mila), sia come numero di occupati (+107mila).
Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ha commentato così i dati: “La desertificazione commerciale non riguarda solo le imprese, ma la società nel suo complesso. Occorre accelerare la riqualificazione urbana con un utilizzo più ampio e selettivo dei fondi europei del Pnrr e il coinvolgimento delle parti sociali”.
Tra le proposte dello studio c’è quella di favorire “l’omnicanalità, cioè l’utilizzo anche del canale online che ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi anni” Potrebbe essere questa “un’opportunità per il commercio fisico tradizionale”.