È stato condannato in primo grado a undici anni di carcere, Francantonio Genovese, il parlamentare Pd passato nel 2015 a Forza Italia. La sentenza è stata emessa ieri dal tribunale di Messina nell’ambito del processo a seguito dell’operazione “Corsi d’oro”, che ha visto alla sbarra altri 22 imputati chiamati a rispondere dell’uso illecito di finanziamenti erogati dalla Regione siciliana a enti della formazione professionale. Soltanto tre di questi sono stati assolti. Coinvolti nel caso anche Franco Rinaldi, cognato di Genovese, ex deputato regionale del Pd e ora di FI, condannato a due anni e mezzo, le sorelle Chiara ed Elena Schirò, rispettive mogli di Genovese e di Rinaldi, tre anni e tre mesi alla prima e sei anni e tre mesi alla seconda. Condannato anche l’ex consigliere comunale di Messina Elio Sauta a sei anni e mezzo.
Associazione per delinquere, riciclaggio, peculato, frode fiscale e truffa sono i capi d’imputazione di cui Francantonio Genovese è stato riconosciuto colpevole. Già nei giorni scorsi i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Messina avevano eseguito un provvedimento di sequestro a suo carico per oltre un milione di euro per evasione fiscale ed emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
L’ordine d’arresto di Genovese viene emesso dal gip di Messina nel marzo del 2014 e il 15 maggio successivo il parlamento autorizza la richiesta di arresto nei suoi confronti. Dopo una settimana in carcere, a Genovese vengono concessi i domiciliari. Tornato in carcere il 15 gennaio 2015, dopo la decisione definitiva della Cassazione, viene scarcerato. Il 31 luglio e torna ai domiciliari. Di nuovo in libertà il 26 novembre 2015 a causa della scadenza del termine massimo di custodia cautelare in carcere; attualmente ha l’obbligo di dimora a Messina.
“Una sentenza del genere non me l’aspettavo, soprattutto non mi aspettavo capi d’imputazione quali riciclaggio, concussione e peculato. Aspetteremo di leggere le motivazioni” dichiara l’avvocato Antonino Favazzo, legale di Genovese.