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“Con lui niente sesso, solo cocaina”. Parla Paloma sul caso Marrazzo. E lui torna in tv

di Mariangela Cossu23 Ottobre 2013
23 Ottobre 2013

 piero-marrazzo1“Il presidente Marrazzo mi ha dato 70 mila euro. Nei nostri incontri non facevamo sesso, ma consumavano solo cocaina. Io mi prostituivo per strada, nella zona di via Flaminia. Lui mi abbordò con l’auto. Nel corso del primo incontro mi ha dato 10mila e 200 euro, ma è arrivato a darmi anche 17mila euro come regalo perché dovevo tornare in Brasile”. Questo il resoconto della trans Paloma davanti ai giudici della IX sezione penale del tribunale di Roma, nell’ambito del processo ai quattro carabinieri sotto inchiesta per il tentato ricatto ordito ai danni dell’ex governatore della regione Lazio Piero Marrazzo. Durante la deposizione, Paloma ha persino raccontato che incontrò Marazzo nella notte tra il 2 e il 3 luglio del 2009 quando, secondo l’accusa, avvenne l’irruzione dei carabinieri nell’appartamento dove l’ex presidente era in compagnia della trans Natalì. “Quella notte stette con me fino alle 5 di mattina, facemmo uso di droga. Poi nel pomeriggio successivo mi richiamò e andai a casa sua sempre per incontri a base di cocaina”.
Ma il legale di Marrazzo, Luca Petrucci, ribatte: “Il racconto di Paloma è denso di fatti inverosimili, tanto da parlare anche di una sua molto presunta visita in degli uffici della Regione Lazio dove il mio assistito avrebbe preso dei soldi e della cocaina. È assurdo – prosegue il penalista – e per questo, acquisiremo i verbali d’udienza della sua testimonianza e la denunceremo per calunnia”.
Intanto Marrazzo a quasi dieci anni dall’ultima apparizione in video a Mi manda Rai3, tornerà a saxa rubra – a metà novembre in seconda serata – per la conduzione di un nuovo programma. Come annunciato dallo stesso giornalista lo rivedremo a La razza umana.  Il titolo riprende la frase di Albert Einstein, che quando rientrò in America nel ’33, di fronte alla richiesta di indicare la propria razza, disse: “Io appartengo all’unica razza che conosco, quella umana”. “Torno a fare il mio lavoro – spiega Marrazzo – lo faccio con la voglia di rimettermi dall’altra parte, da quella di chi racconta”. “Quello che vogliamo fare noi – continua – è scandagliare i vari aspetti dell’umanità, attraverso documentari di costume e politica. Raccontare un’umanità diversa che però, in qualche modo, trova una riduzione a unità. Vogliamo far emergere il rapporto tra globale e locale, far vedere che c’è la possibilità di ritrovarsi anche in situazioni molto lontane”.

 Mariangela Cossu

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