NEWS ANSA

Sito aggiornato alle 13:20 del 22 novembre 2024

HomeCronaca Israele, la comunità ebraica di Roma in lutto. Tensione e scontri nelle manifestazioni

Israele, la comunità ebraica di Roma in lutto. Tensione e scontri nelle manifestazioni

di Nicola Maria Stacchietti02 Luglio 2014
02 Luglio 2014

comunità ebraica di roma

L’omicidio di Eyal Yifrah, Gil-Ad Shayer e Naftali Frenkel, i tre giovani ebrei rapiti da un commando di terroristi 18 giorni fa vicino al villaggio di Halhul, nei pressi di Hebron, ha sconvolto e gettato Israele e la comunità ebraica di Roma nel lutto, ma non solo. La capitale condivide con Israele anche la rabbia e la tensione degli scontri. Dopo il corteo dal Tempio Maggiore fino alla delegazione romana dell’Autorità palestinese, cinque ragazzi e una ragazza sono giunti al Fatebenefratelli raccontando di essere stati picchiati dai manifestanti. Ai due casi più gravi 23 e 30 giorni di prognosi. E anche durante le manifestazioni non autorizzate, una pro Israele a piazza Santa Maria di Loreto e l’altra pro Palestina a piazza San Marco, ci sono state aggressioni: un ragazzo con la kefiah è stato picchiato e contuso, mentre un testimone racconta del linciaggio di due ragazzi pro Palestina.
“Rabbia, amarezza, tristezza e lacrime”, le parole di Renzo Gattegna, presidente dell’unione delle comunità ebraiche italiane, che aggiunge: “In queste ore di profonda commozione, l’auspicio è che i carnefici di Eyal, Gilad e Naftali siano al più presto assicurati alla giustizia e, in questa sede, possano pagare per le loro orribili colpe. La colpa dei tre ragazzi, invece, era solo quella di essere ebrei”.
Gattegna interpreta il sentimento condiviso da tutto il corteo, che urla a gran voce vendetta, sventola le foto dei tre ragazzi uccisi, e si commuove pregando per le loro madri e “l’immensa dignità di queste tre donne coraggiose, che non hanno mai perso la fede e che, mentre pregavano per la vita dei loro figli, si preoccupavano comunque della salute degli altri giovani ebrei che in divisa militare sono coraggiosamente andati casa per casa a cercare i rapitori”, afferma Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica di Roma. “Il Paese intero – aggiunge – è in lutto e piange i suoi tre ragazzi. Da questa tragica vicenda si trae una sola grande lezione: la grandezza di questo Paese, testimoniata dall’imperturbabilità delle tre madri, che, come loro, non si è mai pronunciato con parole di odio verso alcuno”.
Immediata solidarietà dalla Santa Sede: “È una notizia terribile e drammatica”, ha dichiarato il portavoce vaticano padre Federico Lombardi. E quella del sindaco di Roma Marino, che esprime la vicinanza al dolore delle famiglie di Roma Capitale: “Notizia drammatica per tutta la popolazione di quell’area che da troppo tempo ormai è alla ricerca di pace ed equilibrio tra popoli e religioni differenti”. Il primo cittadino lunedì prossimo avrebbe dovuto incontrare in Campidoglio le famiglie dei tre ragazzi uccisi ed esporre le loro immagini in piazza del Campidoglio, per chiederne la liberazione.

 Nicola Maria Stacchietti

Ti potrebbe interessare

logo ansa
fondazione roma
Carlo Chianura
Direttore delle testate e dei laboratori
Fabio Zavattaro
Direttore scientifico
@Designed & Developed by Bedig