STRASBURGO – La nuova squadra di Ursula von der Leyen è pronta. Nessun colpo di scena nonostante il rinvio della presentazione delle nomine a causa dei dubbi sulla candidatura di Raffaele Fitto e le dimissioni del commissario Ue al Mercato interno Thierry Berton. La presidente della Commissione europea è riuscita a imporre le sue richieste sui nomi espressi dai singoli governi Nazionali, presentati il 17 settembre nel corso dalla Conferenza dei capigruppo dell’Eurocamera a Strasburgo. Presente anche la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola.
La squadra
La Commissione sarà sbilanciata a destra: Il Ppe ha 14 commissari più la presidente, i socialisti 4 e 5 i liberali. Un pò di amarezza, invece, sulla presenza, ancora bassa, delle quote rosa. Sono solo undici le donne presenti nella squadra. Un passo avanti se si pensa che le proposte iniziali dei Paesi membri avrebbero previsto una quota di donne pari al 22 per cento. “Era del tutto inaccettabile”, ha sottolineato Ursula von der Leyen, riconoscendo che, nonostante i progressi, c’è “ancora molto lavoro da fare”. Tra i 27 membri è stato designato l’austriaco Magnus Brunner per gli Affari interni e migrazione, l’irlandese Michael McGrath per la Democrazia, la giustizia e lo stato di diritto, l’ettone Valdis Dombrovskis per l’Economia e la produttività, lo slovacco Maroš Šefcovic per il Commercio e la sicurezza economica e la svedese Jessika Roswall per l’Ambiente, la resilienza idrica ed economia circolare competitiva.
La nomina di Fitto
Dopo le critiche delle ultime settimane sulla possibile nomina di Raffaele Fitto come vicepresidente della Commissione, il suo ruolo è stato confermato. L’attuale ministro italiano per gli Affari europei avrà la delega alla Coesione e alle Riforme. Inoltre, gestirà i fondi dei Pnrr insieme al commissario all’Economia, Valdis Dombrovskis. “Realizzare le riforme e gli investimenti concordati stabiliti nei Pnrr dei Paesi Ue entro la scadenza del 2026 sarà una sfida significativa e richiederà sforzi costanti da parte di tutti i Paesi e della Commissione. Vorrei che tu guidassi questo lavoro, insieme al commissario per l’Economia e la produttività, e ti concentrassi sull’implementazione completa e di successo di NextGenerationEU”, scrive von der Leyen in una lettera al futuro vicepresidente Ue. “Fitto porterà la sua grande esperienza per modernizzare e rafforzare gli investimenti per la coesione e le politiche di crescita”, ha detto la presidente della Commissione europea. Congratulazioni per la nuova nomina sono arrivate dalla presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni. “Congratulazioni a Raffaele Fitto. Un riconoscimento importante che conferma il ritrovato ruolo centrale della nostra Nazione in ambito UE. L’Italia torna finalmente protagonista in Europa”, ha scritto sui social. Il suo ruolo “conferma la credibilità e il peso che l’Italia svolge e continuerà a svolgere in Europa! Un successo del governo”, ha scritto su X il vicepremier, Antonio Tajani. “Buon lavoro a Raffaele Fitto, siamo certi che saprà portare avanti gli interessi dell’Italia con buonsenso e concretezza”, ha affermato, sempre sui social, il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini.
I vicepresidenti
Sono sei le vicepresidenze esecutive proposte da Ursula von der Leyen per la nuova Commissione. I ruoli apicali spetteranno alla spagnola Teresa Ribera che guiderà il Green Deal Ue, alla finlandese Henna Virkkunen, che guiderà la digitalizzazione e al francese Stéphane Séjourné che si occuperà della politica industriale. L’estone Kaja Kallas, invece, sarà l’Alto rappresentante per la politica estera e la sicurezza e la romena Roxana Minzatu sarà responsabile per i talenti e le competenze.
Le priorità del nuovo esecutivo
Nonostante le divergenze politiche, la prosperità, la sicurezza, la democrazia e, sullo sfondo, la competitività e la transizione verde e digitale sono le priorità sulle quali lavorerà la nuova Commissione. “Sono state settimane intense di negoziati con gli stati membri, serve più coordinamento tra le politiche”, ha sottolineato Ursula von der Leyen. Tra le linee guida c’è la volontà di seguire “le raccomandazioni del rapporto Draghi”, per un’Europa “più fluida, interconnessa, e coordinata”, ha aggiunto.