La nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo si fa sempre più complessa. Lo slittamento della presentazione del nuovo esecutivo europeo al 17 settembre racconta di tensioni e compromessi all’interno della Commissione.
II rinvio delle nomine si deve, formalmente, al voto al parlamento sloveno, previsto per venerdì, della candidata Marta Kos, voluta da Von der Leyen per riequilibrare il divario tra uomini e donne nell’esecutivo. Intanto, però, il gruppo dei Socialisti e Democratici ha alzato i paletti contro la designazione del ministro per gli Affari europei italiano Raffaele Fitto come numero due di Von der Leyen. Il rinvio delle nomine sembrerebbe però un modo di arginare i malumori di verdi, socialisti e liberali, preoccupati di uno spostamento a destra dell’esecutivo. Proprio il timore di un rafforzamento dell’ala conservatrice li avrebbero portati a porre il veto sulla nomina di Raffaele Fitto, appartenente all’ euro raggruppamento Ecr.
Se infatti da un lato la presidente del gruppo dei Socialisti Ue Iratxe Garcia Perez, rispondendo a una domande sulle riserve della sua area sul possibile sostegno alla candidatura di Fitto ha risposto “stiamo negoziando, abbiamo delle richieste che vogliamo siano ascoltate – non dissipando quindi i dubbi che avvolgono la questione – dall’altro il leader del Ppe Manfred Weber ha riferito di non temere il rinvio della presentazione della squadra di Ursula von der Leyen.
Secondo Weber infatti, questo non avrà un impatto relativo ai negoziati sui portafogli: “Dobbiamo costruire una Commissione che rappresenti e unisca l’Europa. Un rinvio non influisce su questo obiettivo fondamentale” chiarisce il volto del Ppe.
In questo generale clima di tensione, l’ex presidente della Bce ed ex premier italiano Mario Draghi si presenterà a Strasburgo il 17 settembre, il giorno definitivo per presentare il nuovo gruppo di lavoro. Lo scopo della visita è quello di illustrare il suo report sulla competitività alla plenaria dell’ Eurocamera.
