ROMA – Partono oggi i lavori della contestata commissione bicamerale d’inchiesta Covid a Palazzo San Macuto. Marco Lisei, senatore di Fratelli d’Italia, è stato eletto presidente con solo voti di maggioranza: non hanno partecipato Movimento 5 Stelle e Italia Viva, mentre Azione, Pd, Alleanza Verdi e Sinistra hanno disertato la seduta per protesta.
L’elezione della commissione
Nominati anche il vicepresidente e il segretario, rispettivamente i deputati Francesco Ciancitto di FdI e Stefano Benigni di Forza Italia. Non eletti due segretari dell’opposizione. “Abbiamo proposto ai parlamentari dell’opposizione presenti di accettare nostri voti per la seconda vicepresidenza e il secondo segretario – spiega in una nota il presidente dei senatori di FdI Lucio Malan – ma ci è stato detto che non avrebbero accettato”. Dura la replica di Italia Viva per bocca di Raffaella Paita: “Abbiamo rifiutato la vice presidenza della commissione Covid, in quanto spetta al Pd”.
La polemica di Giuseppe Conte
“Non si fa un’inchiesta seria se si tengono fuori le Regioni”. Immediata la risposta del leader di M5s, Giuseppe Conte, uscendo dalla commissione, il quale ha rivendicato la sua reazione “assolutamente pronta” all’emergenza coronavirus tra il 2020 e il 2021 durante il suo secondo governo. “È una presa in giro degli italiani – prosegue – ma siccome noi del M5S abbiamo rispetto delle istituzioni e io non ho nulla da nascondere, sono qui per dare comunque un contributo nell’interesse generale”.
Braga (Pd): “Un ulteriore grave strappo istituzionale”
Per la capogruppo Pd alla Camera, Chiara Braga, si tratta di “un ulteriore grave strappo istituzionale” il fatto che la nuova commissione d’inchiesta sia nata “a colpi di maggioranza”. Braga lo definisce un “tribunale politico che le forze di governo intendono utilizzare a proprio piacimento per colpire le opposizioni con sentenze scritte”. Secondo la democratica, è “un’inaudita forzatura perché è il tentativo della maggioranza di mistificare la realtà dei fatti”, e l’esclusione delle Regioni che hanno avuto una competenza primaria nella gestione dell’emergenza Covid ne sarebbe un’ulteriore prova.