Urla di gioia e lacrime di commozione, ieri, per lo sport torinese. In una domenica che resterà negli annali, mentre la Juve vinceva il trentesimo scudetto, i tifosi granata hanno commemorato il Grande Torino e l’incidente aereo che il 4 maggio 1949 costò la vita all’intera squadra di ritorno da un’amichevole in Portogallo contro il Benfica.
Pellegrinaggio a Superga. In 25mila – i più fortunati in autobus o con la cremagliera, tantissimi a piedi – si sono arrampicati sul colle di Superga, preso d’assalto fin dal primo pomeriggio da tifosi ed ex calciatori (c’erano anche le delegazioni di Benfica e River Plate). L’attesa era tutta per la squadra di Giampiero Ventura, reduce da un 1 a 0 contro il Chievo che ha suggellato la giornata: una vittoria ancora più significativa, perché permette al Toro di piazzarsi sesto in classifica e dunque di accarezzare davvero il sogno dell’Europa League. Dopo la funzione religiosa officiata nella basilica in ricordo degli “Invincibili” del calcio italiano del dopoguerra, il capitano polacco Kamin Glik ha letto i nomi delle 31 vittime della tragedia (oltre ai giocatori persero la vita i dirigenti, i membri dell’equipaggio e tre giornalisti). «Credo che dall’alto ci guardino con tenerezza e affetto – ha commentato il patron Urbano Cairo – perché vedono che stiamo dando tutto, anche per loro».
Fassino fischiato al Filadelfia. Diverso, invece, il clima allo stadio Filadelfia, dove un pomeriggio di festa e musica è stato guastato dalle contestazioni a Piero Fassino. Il primo cittadino avrebbe dovuto presentare il progetto di ricostruzione della “casa” del Grande Torino, ma al momento di salire sul palco è stato accolto con fischi e cori: «Via di qui, gobbo di merda», urlava parte dei tifosi. «Sarò anche gobbo, ma questo gobbo è quello che vi ricostruisce lo stadio», ha rivendicato Fassino, che avrebbe anche mostrato il dito medio ai suoi contestatori ed è stato costretto ad abbandonare la manifestazione. In serata il sindaco ha negato il gestaccio, che sembra invece confermato da un filmato messo in rete dal deputato 5 Stelle Vittorio Bertola. Una caduta di stile per gli ultras granata, ma anche per il sindaco; l’unica nota stonata di una festa in onore di una squadra che ha sempre goduto di un’ammirazione trasversale, anche da parte degli avversari storici.
Anna Bigano