VENEZIA – Si accendono i riflettori sulla Mostra del Cinema di Venezia che, fino al 9 settembre, animerà le giornate del Lido. Ad inaugurare l’ ottantesima edizione è l’ultimo lungometraggio dell’acclamato regista italiano Edoardo De Angelis, intitolato Comandante.
Un film biografico che racconta il gesto eroico di Salvatore Todaro (interpretato da Pierfrancesco Favino), comandante del sommergibile Capellini della Regia Marina Militare che all’inizio della seconda guerra mondiale decise, mettendo a rischio la vita dei suoi uomini, di salvare i 26 superstiti di un piroscafo mercantile belga, il Kabalo, dopo averlo affondato a colpi di cannone, nell’Oceano Atlantico nell’ottobre del 1940. Il messinese scelse quindi di farli salire a bordo per poi farli sbarcare nel porto più vicino, cosciente però di dover navigare tre giorni e tre notti in emersione, a causa dello spazio ristretto sotto coperta, che non permetteva di ospitare tutti i soldati, con il rischio di essere individuati dalla flotta inglese.
Una decisione non convenzionale, ricca di pathos e che arriva dritta al cuore dello spettatore, che si domanda: Cosa avrei fatto al suo posto?
Ma Todaro non ha dubbi, è un militare convinto della propria missione, estremamente patriottico, tanto da posizionare la madrepatria davanti alla propria famiglia, ma non dimentica la sua umanità e soprattutto la legge del mare, che mostra i nemici, una volta privi di “armatura” per quello che il realtà sono: solo degli uomini, inermi a cui va risparmiata la vita. Il film ci insegna l’importanza della solidarietà, dell’aiutare il più debole e che il tendere una mano è la vera forza di ognuno di noi. Tema che ci riporta ai giorni nostri e a quello che sta succedendo nel mar Mediterraneo.
La sceneggiatura poi curata da De Angelis e Veronesi crea un capolavoro, i monologhi e i dialoghi sono incalzanti, emozionali, coinvolgono il pubblico e lo emozionano cosi come le scelte musicali. Voto 9