A distanza di quattro anni dall’ultima frode cibernetica che aveva visto coinvolta la Mt Fox, con un valore di 48 miliardi in bitcoin volatilizzati, la piattaforma giapponese Coincheck è stata vittima del più grande furto mai avvenuto sul mercato online delle criptovalute. L’hackeraggio, avvenuto venerdì scorso, ha fatto polverizzare in poche ore 58 miliardi di yen in monete digitali Nem, l’equivalente di 430 milioni di euro. A seguito del trasferimento illecito dei fondi la società, fondata nel 2012 dal suo attuale presidente Koichiro Wada, ha deciso di sospendere tutte le contrattazioni sulle criptovalute, tranne le bitcoin, facendo crollare del 20% il valore della Nem.
Nella conferenza stampa indetta, Wada ha spiegato che la società sta lavorando per scoprire le cause della frode, ammettendo che a differenza delle Bitcoin, che vengono immagazzinate in formulari offline quando non sono in corso transazioni, per le oltre 5 milioni di monete Nem andate perdute non era prevista la stessa copertura. La compagnia, infatti, non aveva potuto completare lo sviluppo della tecnologia necessaria alla gestione del sistema di scambio offline a causa della carenza di personale specializzato. Un’altra falla del sistema riguarda la necessaria registrazione all’Agenzia nazionale dei servizi finanziari (Fsa), come è previsto dal 2017 dalla legge nipponica per tutte le piattaforme online. La Coincheck aveva richiesto l’autorizzazione per operare ma il permesso era ancora al vaglio della Fsa.
Smentendo quanto aveva dichiarato in precedenza, la società ha comunicato che sarà in grado di risarcire il 90% dei 260mila investitori coinvolti, per un importo da versare di 46,3 miliardi di yen, corrispondente a 340 milioni di euro. Nell’aggiornamento Coincheck ha chiarito che utilizzerà i propri asset per le liquidazioni, che avverranno in valuta giapponese e saranno calcolate sulla base delle ultime quotazioni prima dello stop alle transazioni, attribuendo un valore di 88.549 yen per ognuna delle monete svanite.
La Fsa intende ora fare chiarezza sulla perdita milionaria della società con sede a Tokyo, che in via precauzionale ha visto restringersi i suoi servizi online. I vertici fanno sapere che le operazioni di scambio sulla Nem rimarranno chiuse a tempo illimitato. La moneta rubata, spiega infatti la Coincheck, non sarebbe stata ancora incassata, e la compagnia sta cercando di individuare ogni spostamento virtuale che consenta il suo recupero. L’indagine della polizia giapponese non escluderebbe possibili coinvolgimenti di organizzazioni internazionali.