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Civati, addio al Pd: “Non ho più fiducia nel governo, il partito è cambiato”

di Anna Bigano07 Maggio 2015
07 Maggio 2015

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Lo strappo era nell’aria da settimane, perciò nessuno è rimasto realmente stupito. Ieri Pippo Civati, fra i principali esponenti della minoranza dem, è uscito ufficialmente dal Pd. “Come molti – ha scritto sul suo blog – non mi sento rappresentato da questa situazione. Lo ripeto da qualche giorno: non ho più fiducia in questo governo, nelle sue scelte, nei modi che ha scelto, negli obiettivi che si è dato”. Il dissenso del deputato lombardo era maturato fin dai tempi del governo Letta, con la scelta delle larghe intese, e si era acuito al momento dell’anomala ascesa a Palazzo Chigi di Matteo Renzi, con cui Civati stesso aveva condiviso la fase di rottamazione della Leopolda e che poi l’aveva battuto alle primarie del Pd. “Ormai il Pd è un partito nuovo e diverso, fondato sull’Italicum e sulla figura del suo segretario.  Chi non è d’accordo, viene solo vissuto con fastidio”, ha scritto ancora Civati.

Pd, valutare i segnali. Nel Partito democratico tutti si dichiarano ufficialmente dispiaciuti che la frattura si sia definitivamente continuata e in molti esortano valutare con attenzione i segnali che arrivano dagli esponenti della minoranza. “È un atto che deve farci riflettere e non può essere liquidato con una semplice alzata di spalle: testimonia un malessere su cui è necessario che tutto il Pd rifletta”, ha dichiarato Roberto Speranza. Gli fa eco Rosy Bindi con un comunicato: “La scelta di Pippo Civati merita rispetto e deve far riflettere. È un fatto politico che non può essere minimizzato”.

Guerini: “La minoranza non lo seguirà”. Quanto alle conseguenze dell’abbandono di Civati all’interno del partito, i vertici non sembrano particolarmente impensieriti per un eventuale terremoto politico. “Non credo che la minoranza lo seguirà”, ha detto ai giornalisti in Transatlantico il vicesegretario Roberto Guerini. A rinsaldare l’alleanza fra i “dissidenti” rimasti dentro il Pd – soprattutto con i cinquanta di Area Riformista – e la maggioranza potrebbe essere l’imminente elezione del nuovo capogruppo alla Camera, dopo le dimissioni di Speranza. In pole position c’è un Ettore Rosato, attuale vicecapogruppo e renziano di ferro, ma nulla dev’essere dato per scontato, anche perché il voto sarà segreto.

Scenari futuri. Per il momento, Civati passerà al gruppo misto, ma non è escluso che possa nel futuro dar vita a una nuova forza politica a sinistra del Pd, insieme a Sinistra ecologia e libertà. Per il senatore Giuseppe De Cristofaro, le strade dell’ex deputato Pd e quelle di Sel “sono destinate ad incontrarsi. Con Civati e quelli che lo vorranno seguire e insieme al mondo gigantesco della sinistra che oggi sta a casa, che non si schiera, che non si mette in campo in prima persona probabilmente perché vede l’assenza di un progetto alternativo al renzismo, oggi questa prospettiva è più forte di prima”.

Anna Bigano

 

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