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Cinquina Italia, in Europa League passano tutte: è record. Storica impresa del Toro a Bilbao

di Stelio Fergola27 Febbraio 2015
27 Febbraio 2015

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Cinque su cinque in Europa League: Roma, Napoli, Fiorentina, Inter e Torino passano tutte il turno, ottenendo il risultato più straordinario nella storia della competizione. E per chi pensa che la statistica si riferisca solo all’Europa League (in quanto erede della vecchia Uefa) si sbaglia di grosso: anche negli anni di dominio italiano in Europa non si è mai andati oltre le quattro squadre negli ottavi, come nelle stagioni 1988-89 e 1990-91.
Escludendo il Napoli, che aveva un compito facile vista la vittoria dell’andata per 4 a 0 in casa del Trabzonspor (1 a 0 il successo di ieri in casa con rete di De Guzman), e la Fiorentina uscita con un prezioso pareggio esterno contro il Tottenham (rafforzato da un secco 2 a 0 ieri sera al Franchi), preoccupavano l’Inter per un 3 a 3 ottimo ma inferiore alle attese contro il Celtic, ma soprattutto Roma e Torino.
I granata sono sicuramente gli uomini del momento: la squadra di Ventura veniva da un pericolosissimo pareggio in casa per 2 a 2 contro il Bilbao ed era data per spacciata da tutti. Quasi impossibile spuntarla al San Mames, uno stadio da cui nessuna italiana era mai uscita vincente. Ieri il tabù è stato sfatato, al termine di una partita piena di colpi di scena, in cui il Toro si fa raggiungere per due volte: poi la rete di Darmian al 22’ del secondo tempo fissa il risultato su un 2 a 3 leggendario che pone fine all’imbattibilità casalinga del Bilbao contro i club italiani.
La Roma, al di là delle polemiche per gli scontri della scorsa settimana causati dai tifosi del Feyenoord, all’andata aveva deluso tutti: solo 1 a 1, un risultato in linea con la “pareggite” che stava affliggendo la squadra di Garcià negli ultimi tempi (4 pari nelle ultime cinque in serie A), ma che lasciava qualche dubbio per il ritorno con gli olandesi e il loro preziosissimo gol fuori casa. Nulla di più sbagliato, la Roma risorge e schianta il Feyenoord, prima con Ljajic al 47’ e poi, dopo il momentaneo pari di Masnu, con Gervinho al 13’ della ripresa.
Anche l’Inter ce la fa: il pareggio esterno contro il Celtic era comunque un buon risultato, ma negli ambienti nerazzurri si mugugnava per una partita in cui la fase difensiva aveva lasciato a desiderare, facendo temere per il ritorno. Del resto Mancini due giorni fa aveva avvertito “Non possiamo rilassarci”. E la gara lo ha dimostrato: tensione ed equilibrio, ma la rete di Guarin sbroglia una situazione difficile.
Cinque squadre su sedici del prossimo turno: seguendo il calcolo rigido delle probabilità, circa il 31% di possibilità di poter vincere una competizione che servirebbe come il pane per rilanciare il traballante calcio italiano, il cui ultimo successo europeo risale al 2010 con il trionfo in Champion’s dell’Inter di Mourinho. E gli altri? Si avvicinano a noi la Spagna, la Russia e l’Ucraina con due club a testa. La speranza di tutti è di non incontrarsi tra italiane agli ottavi. Oppure di non sfidare nessuno tra Zenit, Ajax, Siviglia o Everton. Ma nella vita, si sa, non si può avere tutto.

Stelio Fergola

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