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Cinque anni al black bloc che incendiò il blindato dei carabinieri a San Giovanni

di marco.potenziani05 Ottobre 2012
05 Ottobre 2012

E’ stato condannato ieri a cinque anni di reclusione Carlo Seppia, uno dei facinorosi che incendiò il blindato dei Carabinieri nei tafferugli di Piazza San Giovanni lo scorso 15 ottobre durante la manifestazione degli indignati.
L’accusa. Il manifestante è accusato dai giudici della VII sezione Penale di aver contribuito ad alimentare l’incendio del blindato lanciando al suo interno del liquido infiammabile e incitando gli altri dieci con cui è in concorso di reato a resistere ai carabinieri che presidiavano la piazza per evitare che i disordini degenerassero ulteriormente. Il ragazzo ventinovenne era da tempo agli arresti domiciliari con la possibilità di andare a lavorare. Il 15 ottobre 2011 fu in molte altre città del mondo il giorno in cui si svolsero in contemporanea marce e manifestazioni sulla scia delle proteste degli indignati di “Occupy Wall Street” a New York. Lo slogan mondiale della manifestazione era “Noi il 99%”, in allusione alla stragrande maggioranza della popolazione mondiale tenuta sotto scacco dall’1% di banchieri e multinazionali. 
Gli altri indagati. Roma fu tra le poche città dove nei cortei si infiltrarono fazioni violente. Bisognerà invece attendere fino al 19 novembre prossimo per l’udienza preliminare a carico di Alessandro Pirri, accusato invece di aver fatto parte del gruppo di manifestanti che incendiò l’immobile del ministero della Difesa di via Labicana e assaltò l’adiacente caserma della Finanza, prima di distruggere la statua della Madonna di Lourdes prelevata dalla Chiesa dei Santi Marcellino e Pietro in via Merulana.

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