Cinquanta anni fa usciva in Italia la prima striscia dedicata a Mafalda, la “bambina terribile” dai capelli corvini creata dall’argentino Joaquin Salvador Lavado, in arte Quino. Il fumetto, pubblicato in 50 paesi e tradotto in almeno 20 lingue, ha venduto, nel corso degli anni, oltre 50 milioni di copie. Per celebrare la ricorrenza, è prevista una mostra itinerante nelle biblioteche italiane con la Dichiarazione dei Diritti del Bambino dell’Unicef illustrata dallo stesso Quino e un’altra esposizione, che sarà inaugurata a ottobre al Museo Dotti di Casalmaggiore, in provincia di Cremona, con la riproduzione delle strisce originali.
La prima apparizione di Mafalda nel nostro paese risale al 1968, in un’antologia pubblicata da Feltrinelli. A renderla famosa, furono però la raccolta “Mafalda la contestataria”, edita da Bompiani nel 1969 con la prefazione di Umberto Eco, e la striscia quotidiana di Paese Sera, uno dei primi quotidiani che decise di ospitarla. La collezione completa è stata raccolta in “Tutto Mafalda”, un libro per conoscere ogni dettaglio sul personaggio e sul suo creatore, ricco di testimonianze e contenuti esclusivi, uscito nel 2016 per Magazzini Salani, suo editore italiano dal 2006.
Nel frattempo a Mendoza, città natale di Quino, nel nord ovest dell’Argentina, sono state inaugurate l’1 marzo al paseo Aristides, alla presenza dell’autore, le statue di Mafalda, Manolito e Susanita, realizzate dallo sculture Pablo Irrgang. Sempre in Argentina, è stato dedicato alla bambina ribelle un enorme murale, lungo 15 metri, con Mafalda e i suoi amici, nel passaggio che collega la fermata Perù della linea metropolitana A con la fermata Cattedrale della linea D. Questo è un luogo speciale per Quino, che passava da lì ogni giorno quando andava a consegnare le sue strisce al quotidiano El Mundo. Il murale rappresenta una striscia realizzata da più di 400 tessere della misura di 20×20 centimetri.