Dimissioni collettive per i vertici dell’Accademia dei César, il maggiore riconoscimento del cinema francese. Dietro la scelta ci sarebbe la polemica sul record di nomination (ben 12) ottenute dal regista Roman Polanski con il suo film J’accuse, uscito in Italia col titolo L’ufficiale e la spia.
Tutto è nato da un appello pubblicato qualche giorno fa da Le Monde e firmato da oltre quattrocento attori, registi, autori ed esponenti del cinema per denunciare una “gestione opaca ed elitista” dell’Accademia. Tanti i nomi che hanno sottoscritto la protesta, da Léa Seydoux a Gilles Lellouche, da Bertrand Tavernier a Omar Sy a Marion Cotillard.
“Queste dimissioni collettive – si legge nel comunicato – consentiranno un completo rinnovamento della gestione”. Tra i punti sollevati nel testo su Le Monde ci sono le “disfunzioni”, “l’opacità dei conti” o gli statuti basati sulla “cooptazione”. L’elenco dei membri dell’Accademia, composto da 4.700 professionisti del cinema, è segreto. Per farne parte, servono due sponsor interni e aver partecipato ad almeno tre film in cinque anni.
La cerimonia di premiazione è in calendario il 28 febbraio e non c’è ancora una guida per l’evento.