Debutta stasera “Io ci sono – La mia storia di non amore”, il film di Rai Uno sulla storia di Lucia Annibali. Sarà Cristiana Capotondi a vestire i panni dell’avvocatessa di Pesaro che nell’aprile 2013 rimase sfregiata in seguito ad un agguato con l’acido commissionato dall’ex compagno Luca Varani. Il film, diretto dal regista Luciano Mannuzzi e prodotto da Angelo Barbagallo, è tratto dall’omonimo libro che Lucia ha scritto a quattro mani con Giusi Fasano e ripercorre la storia di (non) amore tra Lucia Annibali e Luca Varani (interpretato da Alessandro Averone). Nel cast, anche Gioele Dix, in un ruolo per lui insolito, interpreta infatti il chirurgo che ha curato ed operato Lucia.
Un percorso narrativo che inizia dalla presa di coscienza di Lucia che interrompe il suo rapporto con Varani, passando per un anno e mezzo di stalking serrato da parte dell’uomo, fino al tragico epilogo in quel 13 aprile 2013, quando due sicari assoldati dallo stesso Varani le gettano addosso un liquido corrosivo che deforma il bel viso di Lucia, cambiandole quasi del tutto i connotati. Costretta ad un lungo percorso di cura e a 18 dolorosi interventi, Lucia Annibali non si è mai vergognata di mostrare quel volto sfregiato, anzi, ne ha fatto un simbolo per la lotta alla violenza di genere.
«Per me Lucia è una vera eroina», commenta l’attrice Cristiana Capotondi. «Una persona che ha sfidato il dolore in maniera sempre ironica e autoironica. Ha una leggerezza davvero difficile da riscontrare nelle persone che hanno vissuto eventi così tragici. Per me è stato un ruolo complicato da interpretare ma allo stesso tempo, dal punto di vista esistenziale, è stata una delle avventure più belle fatte in questi anni».
Anche il direttore di Rai Fiction, Eleonora Andreatta, si è detta molto orgogliosa di questo progetto: «Questo su Lucia Annibali credo sia uno dei film più importanti che la Rai abbia realizzato negli ultimi anni, per l’importanza del tema che tratta e per il messaggio positivo ed esemplare che ne emerge. Rai Fiction attraverso tutta la sua produzione sta lavorando per valorizzare lo sguardo, il punto di vista e il ruolo delle donne».