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Rischia la chiusura il Caffè della Pace, storico ritrovo di artisti

di Corinna Spirito12 Marzo 2014
12 Marzo 2014
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Foto di Corinna Spirito

 Il Caffè della Pace, antico locale nel centro di Roma, rischia la chiusura. I romani, i turisti, i residenti del quartiere sono rimasti increduli alla notizia che quello che è considerato un pezzo storico della Capitale possa abbassare per sempre la saracinesca. Ma la verità è questa: gli ufficiali giudiziari potrebbero arrivare a momenti a mettere la parola “fine” al luogo in cui si ritrovavano artisti del calibro di Federico Fellini o Mario Monicelli. L’Istituto Teutonico Santa Maria dell’Anima, fondazione ecclesiastica di lingua tedesca a Roma, che possiede l’immobile, ha preferito pensare al riutilizzo del locale all’interno di una struttura alberghiera, negando il rinnovo del contratto al Caffè della Pace.

La conduttrice del Caffè, Daniela Ripanti in Serafini, ha spiegato l’iter di questa vicenda, iniziata oltre quattro anni fa. Il 21 giugno del 2009 arrivò al Caffè la prima comunicazione da parte della proprietà che ricordava alla signora Serafini la prossima scadenza del suo contratto d’affitto pregandola di contattare la fondazione nel caso fosse stata interessata a nuovi accordi. La signora Serafini ha tentato invano per un anno e mezzo di comunicare con l’Istituto allo scopo di rinnovare il contratto: non ci sono state risposte né telefoniche né scritte e, persino quando è stato coinvolto un legale, la proprietà si è mantenuta sul vago. Almeno fino a quando, lo scorso giugno 2013, non hanno inviato una notifica di sfratto, seguita dalla sentenza giudiziaria del 20 febbraio 2014 che ha indicato il 1 marzo 2014 come data in cui la famiglia Serafini avrebbe dovuto riconsegnare il locale.

La signora Daniela però sta lottando per mantenere vivo lo storico Caffè: ha organizzato una raccolta di firme (sia in loco sia online), cui hanno già aderito più di 4.000 persone, e sensibilizzato la politica. “Sono stati chiamati in causa il ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Dario Franceschini; il sindaco di Roma, Ignazio Marino, e l’assessore Marta Leonori; tanto che alla fine è stata presentata un’interrogazione parlamentale sulla questione. Sì, si stanno dando tutti da fare”: ha spiegato Daniela Serafini, amareggiata ma fiduciosa. I tanti che la stanno sostenendo le danno forza per combattere: non solo habitué e amici, ma anche personaggi che capiscono l’importanza del locale all’interno della Roma storica: il vice presidente vicario dell’Assemblea Capitolina Franco Marino ha parlato di una situazione “molto grave”, criticando soprattutto il rifiuto della proprietà di dare notizie; mentre il presidente dell’Associazione Botteghe Storiche Roma, Giulio Anticoli, ha parlato del Caffè della Pace come di un “bene monumentale” (difatti ufficialmente riconosciuto come locale storico d’Italia) la cui perdita sarebbe “inaccettabile”.

Corinna Spirito

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