Dopo 54 anni, la capitale dirà addio a Pompi, lo storico bar pasticceria di via Albalonga, nel quartiere San Giovanni. Nato nel 1960 come latteria, il bar è stato per anni una meta fissa per tutti i romani amanti del suo celebre tiramisù, servito in vaschette di plastica o di carta, per poter essere gustato passeggiando. Il locale si trasferirà all’Eur e al suo posto sorgerà probabilmente un ristorante cinese. “Abbiamo perso il 50% degli incassi dall’aprile 2014, quindi negli ultimi 6 mesi: se il trend dovesse continuare, non possiamo permettercelo e dobbiamo chiudere – ha riferito il proprietario, Roberto Pompi – l’azienda ha tra i 50 e i 70 dipendenti, dipende dai periodi dell’anno: molti bengalesi, tutti con un contratto a tempo indeterminato”.
Il cartello delle polemiche. Ma la chiusura non sarebbe dovuta ai debiti, bensì alla viabilità. Lo avrebbe chiarito proprio il titolare con un cartello dal tono ironico affisso all’interno del bar: “Prima eravamo tartassati dai vigili che multavano i clienti in doppia fila, poi col nuovo new jersey che ha ristretto la carreggiata gli affari sono crollati”. “Grazie a questo lungimirante Municipio, alle vie limitrofe e ai residenti – si legge ancora nel cartello – i cittadini non avranno più il loro punto di ritrovo a cui erano abituati da 54 anni! Avranno tranquillità e più tempo per imparare il cinese vista la prossima apertura, dopo la nostra storica attività romana, di un bazar o ristorante cinese”.
Il cartello ha suscitato l’immediata reazione dei cinesi. “Sono rimasto scioccato da quelle parole piene di insofferenza razziale nei confronti di una comunità, la cui unica colpa è quella di aver avuto successo nell’imprenditoria in Italia – ha scritto in una lettera aperta Alessio W. Chen – mi sento schiaffeggiato sia come cliente che come cittadino, nessuno deve offendere gratuitamente un altro gruppo etnico esponendo simili cartelli”. Ma Roberto Pompi si è subito difeso: “Nessun razzismo, per carità. Il mio voleva essere uno sfogo contro il Municipio che non mi ha permesso di continuare a lavorare serenamente”.
Contro il VII Municipio. La situazione tra Pompi e il VII Municipio è critica già da mesi. Lo scorso anno un gruppo di residenti aveva denunciato al blog “Romafaschifo” il traffico che si creava fuori dal locale, per le numerose macchine parcheggiate in doppia fila. Situazione che aveva costretto più volte un autobus a deviare il suo tragitto.
Ora si chiedono a gran voce le dimissioni della presidente del VII Municipio, Susy Fantino, per la sua “politica scellerata”, che ha visto, tra le altre cose, l’aumento delle tasse, delle tariffe sui parcheggi e delle rette per gli asili nido. “Prenda atto del suo fallimento e si dimetta al più presto – si dice – perché da diversi mesi non ha più la maggioranza in Consiglio, che boccia ogni documento d’indirizzo politico”.
Alessandra Aurilia