Non ci sono solo i ladri di valigie tra i tassisti romani. Gli ultimi episodi di cronaca della Capitale hanno fatto emergere, nei giorni scorsi, due storie, opposte, che hanno avuto come protagonisti due colleghi, un ladro e un gentiluomo, che hanno mostrato atteggiamenti completamente diversi nei confronti dei propri clienti.
Aveva nel suo appartamento di Ostia un cospicuo bottino composto da trolley, fotocamere, borse, indumenti e assegni di malcapitati turisti saliti a bordo della sua auto, l’Arsenio Lupin tassista smascherato grazie alla denuncia di una turista tedesca. La donna, derubata del proprio bagaglio dopo la corsa in taxi dall’aeroporto di Fiumicino, si era rivolta al commissariato San Lorenzo per denunciare il furto, facendo scattare le indagini terminate con l’individuazione del ladro.
Nei giorni scorsi sono state numerose le pattuglie partite dal centro di Roma e dirette a Ostia dove il tassista, che aveva già a proprio carico molte denunce per fatti analoghi, si è confermato il vero colpevole. Nell’abitazione dell’uomo sono stati scovati tutti gli oggetti sottratti ai malcapitati clienti, quasi tutti stranieri, arrivati nella Capitale per un periodo di vacanza. Il bottino è stato, nel frattempo, sequestrato in attesa di essere riconsegnato ai legittimi proprietari.
Il caso del tassista “Lupin” non è stato l’unico ad essere registrato nella Capitale negli ultimi mesi. A ottobre scorso era stata un’altra turista tedesca, sbarcata a Fiumicino con un volo proveniente da Francoforte, a essere derubata di due valigie contenenti capi e preziosi per un valore di diecimila euro. A incastrarlo, in quell’occasione, erano state le telecamere dei terminal dell’aeroporto internazionale.
Eppure, accanto ai manolesta ci sono anche i tassisti “eroi”, come l’uomo che due giorni fa ha salvato la vita a un turista, un cinquantenne calabrese che accusava un principio di infarto. È stato lo stesso tassista a raccontare l’episodio a Roma Today. «Quando ho visto che il cliente si è appoggiato la mano al petto con una smorfia di dolore mi sono subito reso conto che si trattava di una cosa seria» ha raccontato l’uomo che, accelerando la corsa, ha accompagnato il passeggero al pronto soccorso affidandolo alle cure dei medici.
«Si parla tanto male della categoria – ha ribadito il tassista – ma per me e per la stragrande maggioranza dei miei colleghi, il cliente è sacro e deve essere trattato con i guanti bianchi».
Samantha De Martin