Da oggi, il giornale satirico francese Charlie Hebdo torna alla sua normale diffusione settimanale nelle edicole in 2,5 milioni di copie. Una piccola pausa e si riparte, dopo l’atroce attentato del 7 gennaio a opera dei jihadisti, in cui 12 persone sono rimaste uccise. Quello in uscita oggi è il secondo del giornale, dopo il numero 1.178 ricordato per la caricatura di Maometto e la scritta “Je suis Charlie – Tutto è perdonato”, uscito in tutto il mondo a una settimana dall’attentato con una tiratura che in poche ore aveva raggiunto oltre 7 milioni di copie.
Un cane che scappa con una copia di Charlie Hebdo in bocca inseguito dalle caricature di Nicolas Sarkozy, Marine Le Pen, Papa Francesco e uno jihadista dalle fattezze di un lupo nero con tanto di kalashnikov in bocca. Lo sfondo della copertina del settimanale è simbolicamente rossa, a ricordare l’orrore del sangue versato soltanto qualche settimana fa e “giustificato” in nome del fanatismo religioso. Il titolo significativo è un “C’est reparti!” (si ricomincia).
Gli autori non mollano e nonostante i fatti accaduti decidono di mantenere la stessa linea editoriale. Niente che non si sia già visto nei numeri precedenti: il settimanale dimostra di credere ancora, nonostante tutto, alla libertà di satira ed espressione. Non rinuncia a nulla, mostrandosi al pubblico francese nella sua veste più popolare. Il motto è restare uniti senza arrendersi alla furia folle dei terroristi, alla scia di morte seminata senza pietà. E l’unico modo per farlo è non smettere di credere nella forza della penna.