HomeSport Champions, 4 a 0 e una “remuntada” da manuale
Il Milan è fuori. Barça sempre vincente quando c’è il conclave

Champions, 4 a 0 e una “remuntada” da manuale
Il Milan è fuori. Barça sempre vincente quando c’è il conclave

di Paolo Costanzi13 Marzo 2013
13 Marzo 2013

Definire incredibile la partita di ieri tra Barcellona e Milan è dir poco. I rossoneri erano atterrati in catalogna forti del2 a0 dell’andata, giocata in casa e con il sostegno di tutti i tifosi milanesi. Certo, si sapeva che il match di ritorno al Camp Nou sarebbe stato tutta un’altra storia, ma i quattro goal presi sono così pesanti da far concludere in anticipo l’esperienza milanista in Europa.
Messi si riprende la gloria. Per lui, Lionel Messi, 25 anni e oltre 360 reti segnate in poco più di 500 partite, il match di andata era stato piuttosto deludente. Commentatori e opinionisti si sono subito schierati sulle barricate in favore del calcio nostrano. Il campionato italiano è stato difeso a spada tratta ed elogiato perché Messi fuori dalla Spagna non va. Perché il nostro modo di giocare è troppo tattico per lui: giocatore sgusciante, ma inefficace se ingabbiato dai difensori. Insomma, tutti cantavano una “mezza vittoria”. Bene, con due goal – uno segnato al quinto minuto, l’altro al 40esimo – l’attaccante argentino si riprende gloria, pubblico e applausi. Chiudono il match altre due reti: David Villa al 55esimo, e Jordi Alba a tempo già scaduto.
Tante le occasioni sprecate. Lo stadio del Barça incute sempre un po’ di timore. I giocatori rossoneri confermano che il Camp Nou era una bolgia, il tifo assordante e coinvolgente. Il pubblico ha sostenuto i suoi uomini per tutta la durata dell’incontro. Difficile restare lucidi in tale ambiente. Tant’è vero che il Milan ha sprecato molto e, forse, ha avuto anche un po’ di sfortuna. Nel primo tempo il giovane Niang ha colpito il palo a portiere battuto. Nella ripresa è Robinho a far tremare la panchina blaugrana e far sognare Allegri. A parte questo è stato il Barcellona a fare la partita con un Milan spaesato da quando è entrato in campo.
Allegri: «Non è una disfatta». L’allenatore rossonero, Massimiliano Allegri, rimugina sul palo preso – «È stato un peccato» – e difende i suoi giocatori dalle strigliate dei cronisti. In conferenza stampa tenta di ridimensionare la sconfitta con giri di parole che non convincono molto: «Spero che ora tutti non parlino di una disfatta, perché il Barcellona ha fatto una grande partita e noi fino al novantesimo abbiamo messo pressione e paura ai catalani. Dispiace perché, come capita spesso nel calcio, con un pizzico di fortuna in più, magari, eravamo qui a commentare un’altra partita dopo l’azione di Niang».
Critiche e spirito di squadra. Per il capitano, Massimo Ambrosini, «Stasera non siamo stati all’altezza della situazione. Abbiamo preso subito goal e non siamo più stati in grado di giocare come andava fatto, magari questa partita ci servirà per il futuro, anche se avremmo certamente fatto a meno di questa lezione. Ora ci dedicheremo al campionato, visto che non avremo più le fatiche di Champions sulle spalle». Il centrocampista francese Flamini, invece, assolve da ogni colpa Niang che avrebbe potuto far prendere un’altra piega alla partita: «Non si possono dare tutte le colpe a Niang. Ha preso il palo e può succedere».
Statistica curiosa: conclave fortunato. Con quella di ieri è la terza volta che il Barcellona ha giocato durante un conclave, e il risultato è sempre di4 a0, in favore dei catalani, ovviamente. La prima volta fu nel 1958 contro il Real Madrid, la seconda nel 1978 contro Las Palmas el’ultima ieri contro il Milan di Allegri.

Paolo Costanzi

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