Cesare Battisti è un uomo libero. Di nuovo. Dopo l’arresto lampo avvenuto la scorsa notte, infatti, il presidente del Tribunale Regionale Federale brasiliano, Cândido Ribeiro, ha accolto il ricorso di Igor Sant’Anna Tamasauskas, legale dell’ex terrorista dei PAC (Proletari Armati per il Comunismo), e ha imposto l’immediato rilascio di Battisti.
Arrestato giovedì a Embu das Artes, cittadina brasiliana dello stato di San Paolo, e poi trasferito nel carcere dell’omonima capitale, Battisti doveva essere espulso dal Brasile dopo che il 3 marzo scorso una sentenza di una giudice federale di Brasilia aveva stabilito che l’ex terrorista, condannato all’ergastolo in Italia per omicidio, venisse espulso dal Paese sudamericano poiché «chi è condannato in via definitiva in un altro Paese non può ottenere un visto di residenza permanente». Ma nella sua motivazione, il presidente del Tribunale Regionale Federale ha sostenuto che la «posizione di Battisti non può più essere decisa tramite processo della Giustizia Federale, ma solamente da una decisione del presidente della Repubblica o del Supremo Tribunale Federale».
«Il caso è stato risolto con celerità e giustizia è stata fatta», ha detto il legale di Battisti, che ha anche annunciato un’azione legale contro il giudice federale che aveva decretato l’espulsione del suo assistito: «Non compete a un giudice di primo grado decidere sulla sua espulsione», ha sostenuto Tamasauskas. A Cesare Battisti è stato applicata anche la garanzia costituzionale dell’habeas corpus, concessa nei casi di detenzione ingiusta.
La questione dell’estradizione di Cesare Battisti, condannato all’ergastolo in via definita in Italia per quattro omicidi commessi durante gli anni di piombo, «riguarda anche la società italiana, che deve voltare la pagina di quegli anni terribili», ha affermato l’ex presidente francese, Nicolas Sarkozy, in un’intervista a una radio francese. Il 30 giugno 2004, la Francia concesse l’estradizione di Battisti in via definitiva alla quale non si oppose l’allora presidente Jacques Chirac. Il 21 agosto Battisti si rese irreperibile e fuggì in Brasile. «Quello di Battisti – ha detto l’ex presidente francese – è un caso doloroso, all’epoca dei fatti ero in carica. Tutto è legato a Francois Mitterrand, che in passato, ai tempi degli attentati, nei confronti anche di gente che aveva sangue sulle mani ma si era rifugiata in Francia, aveva promesso di non estradarli. Quella però – ha aggiunto Sarkozy – rimase una promessa, non si tradusse in fatti. Ciò fa sì che ci siano procedure giudiziarie che in Italia vanno avanti».
Renato Paone