“La riforma del Csm è ineludibile”. Marta Cartabia non poteva essere più chiara nel suo intervento durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario che si è tenuta questa mattina. La ministra della Giustizia ha ribadito che l’anno appena concluso è stato “complesso e difficile, segnato da grandi sfide e continui imprevisti” rimarcando però che è stato anche un anno ricco di opportunità e di spinta al rinnovamento”.
È intervenuto per i saluti iniziali il primo presidente della Cassazione Pietro Curzio: “La Corte di Cassazione è onorata di essere il luogo dove si compie l’ultimo atto pubblico a conclusione del settennato del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella”. Curzio ha toccato diversi temi, dagli infortuni sul lavoro definiti “inaccettabili” fino alle cause civili che pendono sulla Cassazione.
Dopo Curzio, ha preso la parola il vicepresidente del Csm David Ermini che ha parlato del difficile anno della magistratura italiana: “In questi anni magistratura e Csm hanno sofferto una crisi di credibilità agli occhi dell’opinione pubblica forse senza precedenti. Abbiamo rischiato di essere travolti, ma abbiamo reagito”. Ampio spazio dedicato anche alla riforma della giustizia che dovrà garantire la “marcata natura discrezionale delle sue scelte, rientranti nelle competenze che la Costituzione gli assegna”.