ROMA – Dall’immigrazione e dai centri in Albania al Pnrr sulla scuola e alla riforma dei test d’ingresso a Medicina. Sono questi alcuni dei temi centrali sotto esame da parte dell’esecutivo nella mattina del 28 marzo.
Dopo il summit di Parigi sull’Ucraina di giovedì 27 marzo, la premier Giorgia Meloni ha convocato una riunione del Consiglio dei ministri. Sono tre i decreti legge: uno in materia di cittadinanza, uno per il contrasto dell’immigrazione irregolare per attivare i Cpr nei centri in Albania, e uno terzo in materia di attuazione delle misure del Pnrr e per l’avvio del prossimo anno scolastico. In materia di cittadinanza è previsto anche un disegno di legge.
Le novità sui centri in Albania
Il nuovo decreto legge sull’Albania, sul tavolo del Cdm, punta a superare lo stallo normativo, rendendo operativi i centri dopo la triplice bocciatura dei trattenimenti dei migranti e la decisione del trasferimento in Italia. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, parla di una “prossima riattivazione almeno per una componente delle funzioni di quel centro, che è già esistente: quella di centro per i rimpatri”.
Critico il deputato M5S, Alfonso Colucci, capogruppo in commissione Affari Costituzionali, che ha sottolineato come “il governo non possa portare in Albania persone già ospitate dai Cpr presenti in Italia. Per farlo deve riscrivere il Protocollo con l’Albania e farlo approvare dai parlamenti dei due Paesi”. Piantedosi, parlando del centro per i migranti in Albania, ha sottolineato che la decisione della Corte di giustizia europea “è attesa al massimo entro l’estate”, aggiungendo che tutti “i Paesi in Europa stanno evolvendo verso una posizione che è molto in linea con quella dell’Italia”.
Il Pnrr sulla scuola
Durante il Cdm verrà affrontato l’esame preliminare del decreto legislativo che disciplina le nuove modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria e medicina veterinaria. Il sindacato dei presidi DirigentiScuola ha espresso il proprio accordo sulla necessità di ulteriori osservazioni dell’organo di controllo. In una dichiarazione del sindacato si legge che “La Corte dei Conti conferma la nostra analisi sul Pnrr e condivide le nostre stesse preoccupazioni e i nostri appelli”.