Possibile svolta nel caso Diabolik. Ci sarebbe infatti un sospettato per l’omicidio di Fabrizio Piscitelli, il leader degli Irriducibili, ucciso su una panchina del parco degli Acquedotti lo scorso 7 agosto con un colpo di pistola sparato dietro la nuca all’altezza dell’orecchio. Secondo l’edizione odierna del quotidiano Leggo, i poliziotti sanno nome, cognome e soprannome del sospettato: si tratterebbe di un romano, legato all’ambiente del narcotraffico. Al momento, risulta irreperibile.
Il killer, secondo la squadra mobile che indaga per omicidio volontario aggravato dal metodo mafioso, è leggermente zoppo ad una gamba e avrebbe freddato Piscitelli, senza dargli nemmeno il tempo di reagire. A poca distanza c’era anche l’autista cubano del capo ultras ucciso. Proprio lui, alle dipendenze di Diabolik da una settimana, ha fornito agli investigatori tutti gli elementi utili per la ricostruzione della dinamica, ma anche per l’identificazione dell’assassino.
Importanti anche le immagini delle telecamere di video sorveglianza presenti nel palazzo di fronte alla scena del crimine e nei pressi della zona. Nei filmati è ripresa la fuga in moto del sicario. Gli esami antropometrici sulla sagoma che fuggiva verso il marciapiede opposto alla panchina dove giaceva il cadavere sembrano avvalorare i racconti delle tante persone che a quell’ora frequentavano il parco. Inoltre, anche la moglie di Piscitelli e i familiari hanno riferito particolari che sembrano combaciare con il racconto del testimone oculare.
Il delitto, secondo le indagini, sembra maturato per vecchie ruggini tra il killer e il leader della Curva Nord dell’Olimpico. La ricostruzione allontana dunque la storia del contrabbando di oro tra Africa ed Europa di cui ha parlato tempo fa Fabio Gaudenzi in un video su YouTube, prima di essere sentito dai magistrati. Secondo Gaudenzi, Fabrizio Piscitelli era coinvolto nel traffico.