All’indomani del voto, per la Catalogna è il giorno dello sciopero generale. Lo hanno proclamato i sindacati spagnoli Cgt, Iac, Intersindical Csc e Cos che hanno invitato non solo i lavoratori ma tutta la cittadinanza a protestare contro le violenze della Polizia ai seggi. La partecipazione allo sciopero è “molto alta”, rileva La Vanguardia online. I cortei hanno bloccato il traffico su 24 arterie del paese, fra cui le autostrade Ap7 e C32. All’appello dello sciopero generale hanno risposto anche le altre sigle sindacali spagnole, il governo catalano e i comuni di Barcellona e Girona.
Il presidente Carles Puigdemont ha convocato una riunione straordinaria del governo per decidere le strategie da adottare. In base alla legge del referendum approvata in agosto dal parlamento il prossimo passo dovrebbe essere la proclamazione dell’indipendenza. Ma la posta in gioco è troppo alta: questa mossa potrebbe provocare una reazione ancora più dura da parte del governo di Madrid, addirittura alla sospensione dell’autonomia e del governo catalano, o anche all’arresto di Puigdemont. Per ora, si è deciso di adottare la linea del dialogo.
Secondo Puigdemont “è il momento di una mediazione internazionale” con Madrid che però l’Unione europea deve impegnarsi a favorire e non a “girarsi dall’altra parte” ha dichiarato il leader catalano che ha aggiunto: “Non dichiaro l’indipendenza, chiedo una mediazione. Si deve creare un clima di distensione che la favorisca”.