Continuano in Catalogna le conseguenze politiche dopo il referendum sull’indipendenza. Dopo Carles Puigdemont – che si trova da oltre tre mesi in Belgio – anche la leader indipendentista Ana Gabriel ha scelto di rifugiarsi in Svizzera.
L’ex deputata della Cup, il movimento dell’ultra sinistra indipendentista, non si presenterà domani mattina al Tribunal Supremo di Madrid per rispondere dell’accusa di “ribellione”. È stata la stessa Gabriel ad annunciarlo in un’intervista rilasciata al quotidiano svizzero Le Temps, affermando che nel suo Paese non avrebbe “un giusto processo”. Secondo i secessionisti si tratta dunque di una scelta di esilio, mentre secondo la giustizia spagnola chi scappa all’estero è un latitante e per questo motivo Llarena potrebbe emettere domani un mandato d’arresto nei confronti della Gabriel.
Oggi l’ex presidente catalano Artur Mas è apparso davanti al tribunale con la stessa accusato ed è stato dichiarato imputato per presunta ribellione. Dopo l’interrogatorio il giudice Llorena lo ha però rilasciato in libertà senza misure cautelari nei suoi confronti. Nell’ambito dello stesso processo, ieri la segretaria della Erc, la Sinistra Repubblicana di Catalogna, Marta Rovira era stata condannata al pagamento di 60mila euro di cauzione.
Intanto l’ufficio di presidenza del Parlament della Catalogna ha rinviato per la seconda settimana consecutiva l’esame di una riforma del regolamento per consentire la rielezione a distanza di Puigdemont. La modifica è stata proposta dal gruppo Junts per Catalunya, ma la corte costituzionale di Madrid aveva già espresso nei mesi scorsi il veto all’elezione del leader indipendentista se non torna in Spagna. Dopo il veto la presidenza ha comunque chiesto ai servizi giuridici un parere preliminare sull’ammissibilità o meno della riforma.