“Il Governo non era semplicemente informato: era d’accordo. La mozione parlamentare non solo era nota al Governo, ma come sa chi conosce il diritto parlamentare, prevedeva che il governo desse un parere. Che c’è stato ed è stato positivo”. Così il segretario del Pd Matteo Renzi in una intervista rilasciata a Quotidiano Nazionale, sul caso Visco che sta scuotendo partito e governo.
Una smentita dunque alle voci che volevano un Gentiloni inconsapevole di cosa si stesse preparando (una mozione parlamentare) contro il governatore di Bankitalia. Diversa invece la ricostruzione de La Repubblica, che nel suo retroscena parla di un “tradimento” della sottosegretaria Maria Elena Boschi ai danni del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Secondo Repubblica infatti sarebbe stata proprio Boschi a mettere a punto il testo votato alla Camera, senza però informare il premier e il Quirinale.
Va detto che il governatore della Banca d’Italia viene nominato con decreto del presidente della Repubblica, su indicazione del presidente del Consiglio dopo una delibera del Consiglio dei ministri. E contro l’iniziativa politica del Pd si è registrato un fuoco di fila in difesa di Visco, a partire da Giorgio Napolitano, che ha commentato: “Mi occupo in verità di altre cose. Non devo occuparmi delle troppe cose che ogni giorno capitano e che sono deplorevoli”.
Dello stesso avviso Walter Veltroni, che ha parlato di atto “incomprensibile e ingiustificabile”. Ignazio Visco, dal canto suo, è passato al contrattacco con la consegna di un dossier di oltre 4 mila pagine sulle crisi bancarie, che sarà valutato dalla commissione bicamerale d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario, di cui è presidente Pier Ferdinando Casini.