Verrà chiamata a deporre domani Anastasiya Kylemnyk, fidanzata di Luca Sacchi, il ragazzo ucciso con un colpo alla testa la sera del 23 ottobre scorso. La ragazza è indagata per traffico di sostanze stupefacenti e dovrà spiegare come ha avuto i 70.000 euro trovati dentro il suo zainetto. I magistrati vogliono sapere chi è la terza persona che ha fornito a lei e Giovanni Princi i soldi per l’acquisto dei 15 kg di hashish. Quest’ultimo, in carcere da venerdì con l’accusa di spaccio, era amico d’infanzia di Luca Sacchi e la sera della morte del ragazzo era molto vicino al luogo dove è avvenuto l’omicidio. Forse era lì per vigilare sulla compravendita di droga.
E’ di oggi la notizia che i carabinieri hanno trovato 31 grammi di cocaina nell’auto di Paolo Pirino, il pregiudicato attualmente in carcere per aver partecipato all’omicidio Sacchi, insieme a Valerio Del Grosso. Il ritrovamento è avvenuto nel corso di accertamenti irripetibili disposti dalla Procura. La droga, divisa in bustine, era nascosta nel passaruota anteriore destro dell’auto. A dare a Del Grosso l’arma del delitto è stato Marcello De Propris, il 22enne di San Basilio arrestato venerdì per concorso in omicidio e che, nelle intercettazioni, parlava della pistola chiamandola “tuta”.
Oltre la tragedia e la droga, un possibile triangolo sentimentale o amoroso. Adesso, come riporta oggi il quotidiano Leggo, emergerebbe l’ipotesi che la ragazza ucraina e Giovanni Princi, amico di Sacchi e altro indagato, fossero oltre che complici, anche amanti.
I genitori della vittima hanno parlato di “una strana intesa” tra Anastasiya e Princi. “Un rapporto che andava oltre la mera complicità criminale”, il pensiero degli investigatori. A confermarlo, nell’ordinanza emessa dalla Procura, i frequenti contatti telefonici tra i due giovani complici (e forse amanti) rilevati dalle forze dell’ordine sin dall’inizio delle indagini, nonostante Nastja – questo il soprannome usato anche dal fidanzato – avesse usato un programma specifico, Signal, per cancellare la cronologia delle chat. Fra i due messaggi quotidiani e costanti, arricchiti di frasi dolci che lasciano presagire una relazione.
Finora per la Procura Luca Sacchi risulta estraneo e “inconsapevole” della compravendita di sostanze stupefacente, poi trasformatasi nella sua tragica fine, messa in campo dalla sua fidanzata e dal suo amico. Che però forse l’avevano tenuto all’oscuro di troppe cose.