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HomeEsteri Caso Russiagate in Usa: Sessions non parteciperà, da Trump pieno sostegno

Sessions non parteciperà
alle indagini sul Russiagate
da Trump pieno sostegno

Il funzionario accusato di aver mentito

sui rapporti con l'ambasciatore russo

di Alessio Foderi03 Marzo 2017
03 Marzo 2017

epaselect epa05825843 US Attorney General Jeff Sessions concludes a news conference in which he recused himself from any current or future investigations into Russia ties to the Trump campaign, at the Justice Department in Washington, DC, USA, 02 March 2017. Some Democrats have asked Sessions to resign, with some Republicans asking that he recuse himself, after news broke that Sessions met on two occasions with Russia's ambassador and didn't disclose this information during his confirmation hearing. EPA/MICHAEL REYNOLDS

Il neoministro della giustizia americano Jeff Sessions ha annunciato che non parteciperà alle indagini sul Russiagate. Nuovo colpo per l’amministrazione Trump, dopo le dimissioni del generale Michael Flynn e le accuse al vice presidente Pence, entrambi sospettati di vari contatti con l’intelligence russa. L’accusa mossa al funzionario Sessions è invece quella di aver mentito sotto giuramento sui presunti rapporti con l’ambasciatore russo Serghei Kislyak. Questi contatti sarebbero avvenuti a Washington nel corso del 2016 quando era consigliere di politica esterna nella campagna elettorale di Donald Trump.

Se i democratici chiedono un’indagine su Sessions e anche un procuratore speciale per indagare sul Russiagate, la difesa nei confronti dell’attorney general da parte del nuovo presidente è immediata. «Una totale caccia alle streghe» ha scritto il tycoon su Twitter, respingendo le accuse secondo le quali il repubblicano avrebbe nascosto i suoi incontri con l’ambasciatore. Poi rincalza accusando i democratici di essere esagerati: «Sessions è un uomo onesto, non ha fatto nulla di sbagliato».

Intanto Sessions ha annunciato che scriverà una lettera alla commissione giustizia del Senato per chiarire la sua testimonianza durante le audizioni di conferma, momento in cui negò di aver avuto contatti con i russi. Anche lo staff della Casa Bianca lo difende, definendo l’attacco dei democratici ‘fazioso’: «Incontrò l’ambasciatore russo nel suo ruolo di membro della commissione del Senato per l’esercito, cosa totalmente coerente con la sua testimonianza». Sessions specifica infatti di aver capito che la domanda si riferisse al suo ruolo di consigliere in campagna elettorale e non a quello di senatore.  «Non era mia intenzione fare una falsa dichiarazione» ha dichiarato.

L’ambasciata russa a Washington non conferma né nega la notizia. Da Mosca invece il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov, fa sapere che sui contatti Usa-Russia ci sarebbe un’eccessiva emotività e bisognerebbe attendere che le emozioni si stemperino a vantaggio di una situazione costruttiva.

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