La corte suprema indiana ha sospeso il processo a carico dei due Marò, accogliendo il ricorso contro l’utilizzo della Nia (polizia antiterrorismo). L’Italia ha tentato di portare la notizia fuori in ambito internazionale e il premier Matteo Renzi ne ha parlato anche con il presidente americano Barack Obama, ieri in visita a Roma.
Da New Delhi arriva la notizia dell’ennesimo rinvio a giudizio per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i militari italiani accusati nel 2012 di aver ucciso due pescatori indiani sospettati di “possibile pirateria”. I tempi dunque si allungano, nonostante l’Italia continui a segnare punti a suo favore. Nei mesi scorsi ha sventato, di fatto, l’applicazione del Sua Act (la legge anti-terrorismo che prevede anche la pena di morte) mentre ieri l’istanza presentata dai marò è riuscita a convincere la magistratura indiana a non coinvolgere la Nia, dal momento che quest’ultima si occupa soltanto di casi di terrorismo.
Mukul Rohatgi, il legale dei marò, ha presenziato all’udienza (durata circa dieci minuti), giusto il tempo necessario per spiegare l’infondatezza del processo giudiziario in corso e per chiederne l’annullamento e la caduta di tutte le accuse. Una posizione “fermissima”, quella dell’Italia, condivisa anche dal commissario straordinario del governo Staffan De Mistura che dichiara “è in campo un’iniziativa internazionale che dovrebbe produrre i propri effetti in termini concreti nel giro di un mese”, ha poi proseguito spiegando di non poter dire di più per ragioni di riservatezza ed “evitare che le controparti abbiano elementi eccessivi per poter fare contromosse”.
L’Italia cerca una soluzione attraverso un’azione internazionale concertata e più ampia. E lo ha dimostrato anche Matteo Renzi quando ieri, al termine del colloquio con il presidente USA Barack Obama, ha dichiarato:“Abbiamo parlato della vicenda dei due marò illegalmente trattenuti in India. Ho ringraziato il governo degli Usa per il supporto dato in questa fase di discussione internazionale e ho chiesto al presidente Obama di poter contare su un ulteriore appoggio e sostegno”.
Flavia Testorio