È una voragine. Ai giudici che indagano sul caso Lusi i conti non tornano: «La depredazione –come si legge nell’ordinanza- non era di soli 12 milioni di euro, come inizialmente si era ipotizzato, ma di 23, anche se mancano all’appello altri 50 milioni di euro, di cui non si conosce la destinazione finale, considerato che in 4 anni il patrimonio della Margherita è sceso da 88 milioni di euro a soli 15 milioni». Lusi, espulso dal Pd, è accusato di avere sottratto dalle casse della Megherita decine di milioni di euro ma ha ammesso di averne sottratti solo 13.
L’ordinanza del Tribunale del Riesame. In un passaggio dell’ordinanza si conferma inoltre la misura degli arresti domiciliari a carico di Giovanna Petricone, moglie dell’ex tesoriere della Margherita, «per concreto pericolo di fuga in Canda, dove vivono i suoi familiari». Secondo l’ordinanza la signora Praticone potrebbe «fuggire in Canada dove è vissuta fino all’età di 38 anni e dove vivono ancora i suoi familiari». Si spiega inoltre nell’ordinanza che l’ex tesoriere della Margherita maneggiava tanto denaro grazie all’incauta fiducia riposta in lui da Rutelli, Bocci e Bianco: «Lusi all’inizio non puntava «al totale svuotamento delle casse del partito, la cui cifra complessiva era di 88 milioni di euro, di cui 80 come rimborso elettorale ed i rimanenti 8 quali contribuiti degli iscritti in altre voci». Ma lui puntava, come si legge nelle 24 pagine, a una «predazione di minore entità, più facile da attuare senza essere scoperto» e solo successivamente una volta sperimentato il sistema, «potrebbe aver deciso di andare avanti con l’attitvità delittuosa». Il riesame elenca anche una serie di spese «a dir poco insensate» attribuite al senatore: si citano in particolare cene o pranzi da 2 mila euro con «cadenze mensili e talvolta quindicinali».
La memoria difensiva. La decisione del Riesame di Roma è «obiettivamente ingiusta e discriminatoria». Così Lusi, nella nuova memoria difensiva, depositata in giunta per le Immunità del Senato, definisce la sentenza del Tribunale di Roma che ha confermato gli arresti domiciliari per il senatore a cui viene contestato il reato di associazione per delinquere finalizzata all’appropriazione indebita. Inoltre Lusi è tornato all’attacco dei vertici della Margherita: «L’allora presidente, Francesco Rutelli, sapeva e ha influenzato con le sue dichiarazioni pubbliche l’azione dei magistrati. Contro di me c’è del “fumus persecutionis”». Rutelli, chiamato in causa, replica: «I fatti lo inchiodano alle sue responsabilità». A proposito della notizia sui 50 milioni di euro mancantila Margherita commenta: «Non vorremmo si trattasse di un refuso», e annuncia che sarà diffuso un comunicato delle società che hanno predisposto i bilanci del partito.
Alessandro Filippelli