ROMA – “Non mi dimetto. Non fuggo al confronto, ma sono convinto di aver agito nella legalità e nell’interesse dello Stato, per rappresentarlo a Caivano“. Questa la difesa del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, a margine del Forum Coldiretti a Roma, sul caso Frecciarossa 9519, il treno fatto fermare il 21 novembre a Ciampino per permettergli di raggiungere in tempo Caivano a bordo di un’auto blu. Lì il ministro ha assistito all’inaugurazione di un parco urbano attrezzato, da lui definito “il cuore della rinascita”, simbolo del riscatto di Caivano, dove lo scorso settembre due cuginette di 12 e 10 anni hanno denunciato di essere state violentate da un gruppo di adolescenti.
“Ho chiesto una fermata come può fare un qualunque cittadino”. Così parlò il Ministro.#Lollobrigida #Trenitalia #ciampino pic.twitter.com/qRsqKzOSHb
— andrea lucatello (@andlucatello) November 23, 2023
Opposizioni chiedono informativa urgente del governo
La storia del Frecciarossa Torino-Salerno ha scatenato le reazioni delle opposizioni. Sui suoi profili social il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha dichiarato: “I ministri non possono fermare i treni di tutti i cittadini. Chiederemo in Aula le dimissioni di Lollobrigida”. Nella serata di ieri il ministro ha spiegato però che la fermata straordinaria era disponibile per tutti i passeggeri e non solo per lui. Giustificazioni insoddisfacenti per le opposizioni, che in apertura di seduta alla Camera, il 22 novembre, hanno chiesto un’informativa urgente del governo, in particolare del ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che al momento ha scelto la via del silenzio.
Il Governo anziché risolvere il problema dei ritardi dei treni fa fare le fermate solo per il ministro Lollobrigida. È scandaloso.
Credo siano doverose le dimissioni del Ministro.
Scrivetemi cosa ne pensate, vi leggo nei commenti pic.twitter.com/Hvw2JQWmL1— Matteo Renzi (@matteorenzi) November 22, 2023
La procedura straordinaria per far scendere Lollobrigida
Un guasto sulla linea dell’alta velocità ha fermato il Frecciarossa su cui viaggiava il ministro appena dopo Roma Termini, la stazione dove Lollobrigida è salito intorno alle 12 lo scorso martedì, direzione Caivano. Il ministro e il suo staff concordano nel trovare una soluzione: prendere l’auto di servizio. Secondo Repubblica qualcuno dal treno ha chiamato la segreteria dell’amministratore delegato di Trenitalia, Luigi Corradi, chiedendo di intervenire. A quel punto il capotreno, “chiamato dalla centrale”, ha avviato la procedura per la fermata straordinaria, che in teoria sarebbe consentita solo per motivi di ordine pubblico o per gravi motivi di salute dei passeggeri. In sua difesa Trenitalia, azienda pubblica partecipata, ha spiegato che la possibilità di scendere è stata data a tutti, senza alcun impatto sulla circolazione o i viaggiatori.