“Sembrava dormisse”, dicono gli uomini del 118 che ieri sono intervenuti per cercare di rianimare il bimbo di sette anni il cui corpo è stato trovato senza vita in un centro alla periferia di Napoli. Era disteso sul divano di casa, con i segni chiari dei colpi ricevuti sul viso e sul cranio. Ad averglieli inferti potrebbe essere stato il compagno della madre, un giovane di 24 anni, con precedenti per reati contro il patrimonio.
Con il piccolo era la sorellina, di un anno più grande: anche lei è ferita gravemente, le stesse lesioni che sono state riscontrate sul fratellino; adesso è ricoverata all’ospedale pediatrico Santobono, nel capoluogo campano. La versione online de “Il Mattino” riporta la testimonianza della bambina, secondo cui a ridurre in quello stato lei e il fratello sarebbe stato proprio il compagno della madre.
La Procura della Repubblica di Napoli Nord ha emesso, nei confronti dell’uomo all’alba di oggi, un provvedimento di fermo per omicidio volontario aggravato e tentato omicidio. L’ordine è stato firmato dal sostituto di turno, Paola Izzo. Il giovane è stato interrogato per l’intera notte dalla polizia. La sua versione è stata messa a confronto con quella fornita dalla mamma del bimbo e dalla sorellina della vittima. Il ventiquattrenne ha respinto le accuse sostenendo che il bambino sarebbe caduto dalle scale.
Stamattina il sindaco del paese nel Napoletano ha annunciato che proclamerà il lutto cittadino nel giorno dei funerali. Al cordoglio si è unito anche don Maurizio Patriciello, noto per la sua attività di denuncia sulla terra dei fuochi: “Conosco la mamma e il fratellino piccolo del ragazzo fermato, è una famiglia povera con problemi economici. Quando arrivano notizie del genere si resta sgomenti”.