Un mistero irrisolto lungo tredici anni, il caso di Denise Pipitone, la bambina scomparsa da Mazara del Vallo all’età di 4 anni mentre giocava sotto casa. “La sorte di Denise Pipitone è tuttora sconosciuta” scrive la Cassazione che ha depositato le motivazioni di conferma del proscioglimento dall’accusa di sequestro di persona a carico di Jessica Pulizzi, sorellastra della bambina e principale indagata. La Pulizzi, che all’epoca dei fatti aveva quattordici anni, era stata assolta dalla Corte d’Appello di Palermo nel 2015, assoluzione impugnata dai genitori di Denise ma confermata poi dalla Cassazione nell’aprile di quest’anno. Una sentenza che secondo la Suprema Corte non merita obiezione.
Secondo l’accusa era stata Jessica Pulizzi a rapire la bambina mossa da un desiderio di vendetta nei confronti di suo padre, Piero Pulizzi e della sua nuova compagna, Piera Maggio, dalla cui relazione era nata Denise. “A suo carico solo indizi, nessuna prova” continua la Cassazione. Jessica non era infatti l’unica ad avere del risentimento verso Denise, anche sua madre Anna Corona avrebbe potuto avere lo stesso movente. Anche la sua presenza a 500 metri dal luogo in cui Denise è stata vista l’ultima volta non prova nulla, “in un centro di ridotte dimensioni come Mazara”.
Oggi Denise avrebbe 17 anni ma da quel primo settembre 2004 di lei non c’è più traccia.