ROMA – Un muro contro muro. L’iscrizione della premier Meloni nel registro degli indagati, assieme ai ministri Nordio e Piantedosi per il caso Almasri, sembra aver creato un vero e proprio terremoto all’interno della Camera. L’aula rimane vuota. E lo rimarrà fino al 4 febbraio per volontà della minoranza, che decide di fermare i lavori.
Opposizione contro il governo
Il silenzio viene rotto proprio dalla furia delle opposizioni sulla mancata informativa sul caso Almasri, che viene palesata in una nota stilata dei capigruppo: “Non ci sono scuse per sottrarsi al confronto parlamentare. Tentare di eludere le proprie responsabilità è un comportamento intollerabile e irrispettoso nei confronti delle istituzioni democratiche e dei cittadini che attendono risposte”. Anche la reazione della segretaria del Partito democratico Elly Shlein è granitica: “Vergognoso, Meloni pensa di cavarsela con un video sui social in stile Salvini”.
In effetti, sono tanti gli elementi che legano la presidente del Consiglio al ministro dei Trasporti. La difesa della premier è stata assegnata a Giulia Bongiorno, avvocato che si era occupata del caso Open Arms riguardante il vicepremier. Le coincidenze sembrano non finire: il procuratore Francesco Lo Voi, firmatario del documento che accusa Meloni di favoreggiamento e peculato, è lo stesso che ha mandato avanti la causa a Matteo Salvini per sequestro di persona. Fili che intrecciano, forse casualmente, le figure più importanti del governo.
Le reazioni. Di Pietro: “Una furbata”
Ma il centrodestra non molla. Il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, si scaglia contro la scelta di Lo Voi, che sarebbe ragionata e non automatica: “Parlare di “atto dovuto” significa usare la foglia di fico” e prosegue la polemica con la magistratura: “l’uso della giustizia nello scontro politico fa male alle istituzioni ma ancora di più al Paese”. L’operazione del magistrato non conquista nemmeno Antonio Di Pietro, che riconosce l’intento politico della premier: “È stata una furbata della presidente del Consiglio usare questa storia per dire che i magistrati ce l’hanno con il centrodestra”.