Ieri mattina all’alba era scattato il sequestro dell’Angelo Mai, noto centro culturale in via delle Terme di Caracalla e di altri due edifici ad Anagnina. I due immobili, erano occupati abusivamente e davano ospitalità a numerose famiglie. Subito dopo il blitz delle forze dell’ordine però, il sindaco Ignazio Marino, che non era stato avvisato della procedura di sequestro da parte della Procura, ha ottenuto la sospensione delle operazioni permettendo, in tarda sera, alle 300 persone sfollate di rientrare in casa. “Questo provvedimento- ha affermato il sindaco- consentirà alle famiglie ed ai bambini coinvolti di passare una notte al sicuro in attesa di una nuova soluzione”. Le indagini, comunque, non si fermano. Secondo gli inquirenti, infatti, all’interno delle abitazioni era stato messo in atto, proprio dal “Comitato di lotta per la casa” , un sistema di estorsione e soprusi ai danni degli abitanti.
Nel decreto di perquisizione, convalidato dal gip Riccardo Amoroso, si legge che “i membri del Comitato erano soliti chiedere versamenti di somme di denaro, pena l’allontanamento dagli alloggi assegnati e che inoltre costringevano gli occupanti ad effettuare lavori di ristrutturazione”. Gli inquilini erano addirittura costretti ad affiggere manifesti elettorali di una candidata alle regionali e a votarla, insieme ad altre cinque persone, indicando i nominativi alla signora “Pina”, leader del Comitato. L’inchiesta, condotta da Luca Tescaroli, include 39 persone, indagate con le accuse di associazione a delinquere finalizzata all’occupazione di case, violenza privata ed estorsioni.
Ieri pomeriggio gli occupanti, insieme ad alcuni esponenti del collettivo e dell’amministrazione comunale, hanno organizzato un’assemblea pubblica contro le operazioni di sgombero. Nel corso della giornata Marino, in una nota congiunta col vicesindaco Luigi Nieri, ha affermato di stare cercando “soluzioni immediate per tutte le persone coinvolte, siamo preoccupati per lo sgombero dell’Angelo Mai su cui siamo disponibili a trovare soluzioni condivise”.
L’assessore alla cultura Flavia Barca, si unisce alle tante voci che si sono alzate a difesa del centro culturale, dichiarando che “l’ Angelo Mai ha dato grande sostegno alla scena contemporanea con attività di produzione, ospitalità di concerti e spettacoli di qualità, residenze creative e laboratori in profonda relazione con il territorio. Auspico, pur non entrando nel merito delle indagini, che si trovi subito una soluzione condivisa nella tutela dello spazio, del lavoro svolto in questi anni e delle sue finalità culturali”.
Cecilia Greco