ROMA – Approvata dal Parlamento, ma ancora in sospeso, la legge per vietare in Italia la produzione e vendita di alimenti derivati dalla carne coltivata. La normativa – proposta da Fratelli d’Italia – ha però incontrato vari ostacoli legati alle norme del mercato unico europeo. Il testo, nonostante il via libera del Parlamento, non è ancora giunto all’esame del Quirinale, in quanto è in fase di valutazione da parte dell’Ue. Le preoccupazioni principali riguardano l’opportunità di vietare qualcosa che la stessa Unione non ha ancora autorizzato, gli impatti sulla ricerca scientifica e le possibili complicazioni giuridiche.
Il processo ha avuto inizio a ottobre, quando il governo ha inviato il disegno di legge sulla carne coltivata a Bruxelles per una valutazione preliminare. Tuttavia, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida aveva successivamente chiesto di ritirare il testo, promettendo di inviarlo nuovamente dopo il via libera definitivo del Parlamento. Nonostante le opposizioni e le criticità, l’approvazione del disegno è arrivata lo scorso 16 novembre. Il prossimo passo prevede l’invio del ddl all’Ue per la valutazione formale. In caso di bocciatura, il governo potrebbe dover modificare il testo e riportarlo al Parlamento dopo il rinvio del Quirinale.