Il capo di Stato maggiore delle forze armate armene, Onik Gasparyan, è stato destituito. Lo ha annunciato su Facebook il primo ministro Nikol Pashinyan. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Interfax. Nel Paese regna il caos dopo che il premier ha denunciato un tentativo di colpo di stato militare. Le forze armate avevano chiesto le sue “dimissioni immediate”. Da qui l’appello che Pashinyan ha lanciato a “tutti i nostri sostenitori” per scendere in Piazza della Repubblica e ribellarsi al golpe.
La Russia assiste con preoccupazione alle tensioni, ma il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato alla Tass che quello che sta succedendo è un affare esclusivamente interno. I due Paesi sono stretti alleati e l’Armenia fa parte dell’Unione Economica Euroasiatica e Mosca è il primo finanziatore dell’esercito di Eravan. A seguito della vittoria azera nella seconda guerra del Nagorno Karabakh, terminata lo scorso novembre, Pashinyan aveva lamentato l’inefficienza degli armamenti russi, i cosiddetti missili Iskander, utilizzati nel conflitto. Le dichiarazioni del premier armeno hanno scatenato una escalation di eventi. Prima lo scontro tra il governo e il vice capo di Stato maggiore, Tiran Khachatryan. Poi il licenziamento di quest’ultimo e la conseguente protesta del numero uno dell’esercito Gasparyan, che ha chiesto le dimissioni del governo.
“Chiediamo a tutti i cittadini armeni di non cadere nelle provocazioni di questo regime – ha detto Vazgen Manukyan, candidato dell’opposizione armena a primo ministro”. Manukyan ha incoraggiato i suoi sostenitori a “manifestare con moderazione”, ricordando che “l’unico garante della nostra sicurezza sono le forze armate e il loro comando”.