Dopo le amministrative, dopo il 4 dicembre, dopo la sentenza sull’Italicum, ricominciare a correre verso le urne sembrerebbe una scelta drammatica. Per discuterne, il segretario Dem Matteo Renzi il 28 gennaio ha scelto Rimini e l’assemblea degli amministratori locali del Pd.
Un po’ più a sud, ma nello stesso giorno, ha preso la parola anche D’Alema, che ha riunito a Roma l’assemblea per un nuovo centrosinistra. Decisivo, in questo duello verbale a più voci, è stato il tema del voto anticipato.
Renzi ha tenuto a precisare che “il punto non è il giorno delle elezioni, la questione reale è che il mondo cambia ad un ritmo talmente impressionate che o il Pd prova a giocare un ruolo di proposta o diventa il luogo in cui ciascuno pensa al proprio io e l’Italia gioca una partita di serie B”.
D’Alema invece ha acceso i toni anche su un altro tema, quello del congresso anticipato prima delle elezioni. D’Alema è spalleggiato dai deputati Davide Zoggia, Nico Stumpo e Danilo Leva, pienamente operativi nella struttura del suo movimento, insieme agli europarlamentari Massimo Paolucci, Antonio Panzeri e Flavio Zanonato e anche da Roberto Speranza e Michele Emiliano. La riunione del 28 gennaio sembra aver avuto l’effetto di una bomba, visto che il neo partito dalemiano sta ricevendo dai territori centinaia di richieste di incontri e iniziative.
Il movimento per ora si muove con un piede dentro e uno fuori dal Pd, pronto alla battaglia congressuale o anche alla sfida elettorale per costruire un programma, una coalizione e una leadership alternative al “renzismo”, e il momento adatto per farlo sembrerebbe proprio questo, prima del voto.
Sul tema, il governatore della Puglia Michele Emiliano prende la parola, incalzando Renzi ad iniziare immediatamente la procedura per il Congresso “perché se non lo fa, è in una tale difficoltà politica che rischia di uscirne assolutamente azzerato come soggetto legittimato a guidare il partito”. Gli risponde Ernesto Carbone, membro della segreteria: “Caro Emiliano, a norma di statuto il congresso del Pd si tiene a dicembre. Sarebbe buona norma sapere come funzionano le regole prima di parlare”.
Renzi sembra rimanere impassibile, salvo il concedersi una battuta a conclusione del suo discorso a Rimini: “Il compito del Pd è lasciare da parte le discussioni interne, lasciatele andare. C’è gente che vive dalla mattina alla sera pensando che io sia il suo problema. Non replichiamo, mandiamogli un abbraccio affettuoso perché deve essere una vita terribile”. È forse per questo che il governatore della Toscana, Enrico Rossi, lo definisce un “pokerista disperato, che raddoppia la posta dopo ogni partita persa”.
Resa dei conti nel Pd
D'Alema sfida Renzi
"Congresso a tutti i costi"
Il governatore della Toscana Rossi
definisce l'ex premier "pokerista"
30 Gennaio 201753