La compagnia aerea britannica Monarch Airlines è stata dichiarata fallita e messa in amministrazione controllata. Nella notte la Civil Aviation Authority ha annunciato la sospensione delle operazioni da parte del vettore low cost. Gli effetti sono stati immediati: i 35 velivoli, quasi tutti Airbus, sono rimasti a terra. Come conseguenza, 300 mila prenotazioni già fatte per futuri viaggi o vacanze risultano cancellate. Circa 110 mila passeggeri, sorpresi dall’accaduto a metà dei loro itinerari, si ritrovano in cerca di un volo di ritorno. Il governo di Londra ha chiesto all’autorità dell’aviazione civile del Regno, di provvedere a trovare almeno 30 charter per condurre quella che il ministro dei Trasporti, Chris Grayling, ha ammesso essere “la maggiore operazione di rimpatrio in tempo di pace” nel paese.
Tra le rotte coinvolte nella cancellazione dei voli, ci sono anche quelle che prevedevano collegamenti con Roma, Napoli, Verona, Venezia e Torino. Gli altri paesi interessati dalla cancellazione di viaggi di ritorno verso la Gran Bretagna sono Spagna (finora principale destinazione di Monarch con diverse città, località turistiche e isole collegate), Portogallo, Francia, Grecia, Cipro, Croazia, Israele, Turchia, Svezia, Austria, Germania, Svizzera e Gibilterra.
Per il settore del trasporto aereo, si tratta di un altro duro colpo dopo il caos della Ryanair, i problemi di Alitalia e il fallimento di Air Berlin. Monarch Airlines, compagnia charter fondata 50 anni fa, aveva la sua base nell’aeroporto di Luton, non lontano da Londra. Il gruppo comprendeva anche un tour operator e una divisione ingegneristica. Dalle sue principali basi britanniche trasportava circa sei milioni di passeggeri l’anno su oltre quaranta destinazioni. Già un anno fa il vettore si era trovato ad un passo dalla bancarotta, e solo grazie ad una robusta iniezione di capitale del socio di maggioranza Greybull Capital aveva ottenuto il rinnovo annuale della licenza ad operare.