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HomeCronaca Cantone: “Nelle università deficit etico, cambiamo commissioni”. Piano Anac sugli atenei

Cantone: "Negli atenei c'è
un deficit etico grave
cambiamo le commissioni"

Un progetto specifico per l’università

dopo la vicenda dei concorsi truccati

di Simone Alliva27 Settembre 2017
27 Settembre 2017

Il presidente dell'Anac, Raffaele Cantone, partecipa ad un convegno nella sede dell'Universita' Suor Orsola Benincasa di Napoli, 07 novembre 2016. ANSA/CIRO FUSCO

Non ha dubbi Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità anti corruzione, sul caso dei presunti concorsi truccati negli atenei: “La Procura di Firenze sta facendo emergere fatti eclatanti”. Intervistato da Corrado Zunino per il quotidiano La Repubblica afferma: “Ne esce un quadro preoccupante per l’università italiana. L’ordinanza cautelare mostra un sistema di controllo sui corsi universitari basato su logiche di appartenenza e mai sul merito. A tavolino si decideva chi doveva entrare e chi no”. Il magistrato, dalle colonne del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, ricorda inoltre che quando fu lui a sollevare il problema ricevette molte lettere di professori indignati: “Mi scrissero: ‘Fuori le prove’. Quello universitario è un mondo suscettibile e capace di grandi difese corporative. Il rapporto professionale padre-figlio, ricorrente di per sé, in facoltà è forte”.

Un deficit etico, quello degli atenei, che il magistrato, insieme alla ministra Fedeli, cercherà di colmare grazie ad uno specifico focus del Piano anticorruzione sull’università che, come sempre, punterà sulla prevenzione: “Un ruolo attivo dei responsabili anticorruzione, presenti in ogni ateneo. Dovranno vigilare sulle incompatibilità, ovviamente sui concorsi, soprattutto sugli incarichi professionali esterni e sulle consulenze”

Il numero uno dell’Anac lancia infine un’idea sulle commissioni universitarie: “In ogni commissione, per un’abilitazione, per un concorso, dovrebbe entrare una personalità esterna al mondo accademico. Perché non immaginare uno scrittore a giudicare, insieme agli altri, una prova di letteratura italiana? Un medico, un ingegnere e un avvocato nello loro discipline? Nessuno vuole sminuire il mondo accademico, ma la contaminazione è un valore. Non conosco una categoria più gelosa delle proprie libertà dei magistrati, eppure nelle commissioni di concorso in magistratura ci sono proprio i docenti universitari”.

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