Boom di firme per i referendum su cannabis, giustizia, eutanasia e caccia. Grazie allo Spid – la firma digitale con la quale è possibile sottoscrivere dal 20 luglio i quesiti online – sono state raccolte oltre 330mila firme in 72 ore per il referendum che propone di depenalizzare la coltivazione della cannabis. Tra i partiti del comitato promotore, ci sono +Europa, Sinistra italiana, Radicali e Rifondazione comunista. La raccolta delle adesioni sul quesito è partita l’11 settembre e durerà fino al 30 settembre: in tre giorni ha superato abbondantemente la metà della soglia costituzionalmente prevista (500mila firme), per sottoporlo al vaglio di ammissibilità da parte della Corte costituzionale.
A beneficiare dello Spid è stato anche il referendum sull’eutanasia, che ha raggiunto circa un milione di firme. La campagna in questione – promossa dall’Associazione Coscioni in collaborazione con Radicali, +Europa, Sardine, Arci, Sinistra italiana e altri partner – ha subito una forte accelerazione a partire dalla metà di agosto: per raggiungere la soglia di ammissibilità ci sarà tempo fino al 31 ottobre, grazie ad una proroga ad hoc, contenuta nel decreto Semplificazioni per chi ha depositato il quesito entro il 15 giugno.
Anche i referendum su giustizia e caccia potranno usufruire di questa proroga. Sul primo tema, la Lega e il Partito radicale hanno promosso sei quesiti, per i quali finora sono stati utilizzati canali tradizionali come banchetti e Comuni. Entro la fine del mese anch’essi ricorreranno allo Spid ma sono già state raggiunte circa 700mila firme. Per quanto riguardo il comitato promotore per l’abolizione della caccia – in cui non vi sono associazioni o partiti rilevanti – sono state raccolte circa 200mila adesioni. Il successo della firma digitale per i quesiti referendari potrebbe segnare una primavera 2022 ricca di votazioni per i cittadini italiani.