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Caso Ligresti, Cancellieri indagata. Ma è già pronta l’archiviazione

di Alessandra Aurilia13 Marzo 2014
13 Marzo 2014

Inchiesta a tempo di record per Anna Maria Cancellieri. L’ex ministro della Giustizia è indagata dalla Procura di Roma per il reato di “false dichiarazioni a pubblico ministero” per le conversazioni telefoniche avute con Antonino Ligresti nel periodo precedente la scarcerazione della nipote Giulia (arrestata nell’inchiesta sulla compagnia assicurativa Fonsai): caso che a novembre aveva condotto il ministro sull’orlo delle dimissioni.
Eppure, a detta del legale della Cancellieri, Franco Coppi, l’accusa sembra avere i giorni contati: “E’ già davanti al gip la richiesta di archiviazione firmata dal procuratore della Repubblica Giuseppe Pignatone – ha dichiarato Coppi – siamo in attesa della decisione del giudice”. Sarà questi, infatti, a dover confermare o meno la presenza di reato.

Dai tabulati telefonici dell’ex ministro, acquisiti dal capo della Procura di Roma Pignatone, sarebbero emerse incongruenze rispetto alle dichiarazioni rilasciate dalla Cancellieri al procuratore aggiunto di Torino, Vittorio Nessi, in merito all’accusa di aver favorito la scarcerazione di Giulia Ligresti. L’ex Guardasigilli, chiamata a rendere conto di alcune telefonate avute in quel periodo con Antonino Ligresti, aveva respinto le accuse di “favoritismo” e di “inconsueto zelo”, affermando come quei contatti fossero motivati solo da “un lungo rapporto amicizia”.

Tuttavia, secondo le indagini della Procura di Roma, due telefonate sembrerebbero smentire le parole della Cancellieri. Una prima telefonata con Antonino Ligresti risalente al 19 agosto, che l’ex ministro aveva detto di non aver effettuato direttamente, ma solo ricevuto, mentre i tabulati dimostrerebbero il contrario. E un secondo contatto telefonico del 21 agosto. Rispetto a questa data la Cancellieri aveva dichiarato di aver telefonato a Ligresti solo dopo che questi le “aveva inviato un sms” – messaggio poi confermato dai tabulati – mentre in realtà emergerebbe, in quello stesso giorno, un’ulteriore telefonata fatta dall’ex ministro a Ligresti direttamente dalla sua utenza fissa. Un dato che la Cancellieri avrebbe omesso durante l’interrogatorio a Torino.

Insomma il ruolo dell’ex Guardasigilli nella vicenda Ligresti sembrerebbe tutt’altro che passivo, come invece più volte la Cancellieri aveva ribadito: ci sarebbero stati ripetuti interventi diretti affinché i vertici del carcere in cui Giulia Ligresti era reclusa le concedessero i domiciliari.
Tuttavia, l’avvocato difensore della Cancellieri, Franco Coppi, è ottimista circa la possibile archiviazione del caso. Adesso la parola passa al giudice.

Alessandra Aurilia

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