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Il Campidoglio mette all’asta i suoi gioielli. Il ricavato per servizi e nuovi alloggi popolari

di Nino Fazio10 Luglio 2015
10 Luglio 2015

Il Campidoglio mette all’asta i suoi gioielli. Il ricavato per servizi e nuovi alloggi popolariIn Campidoglio è tempo di vendite. Via gli immobili non utilizzati per reinvestire il ricavato in servizi e case popolari. Finiranno all’asta in tutto trentacinque immobili del centro storico – tra appartamenti, negozi e uffici – con alcuni pezzi pregiati: 8 abitazioni di lusso tra piazza Navona e via dei Cappellari e un albergo in largo Corrado Ricci. I ricavi della prima tranche di vendite ammontano ad almeno 16,5 milioni (è questa la base d’asta), soldi freschi che andranno a rimpinguare le casse del Comune. Ma non finisce qua: nei prossimi mesi saranno dismesse decine di abitazioni e negozi. Altri 26,5 milioni, inoltre, dovrebbero arrivare dalla vendita, entro l’anno, di quasi 900 alloggi di edilizia residenziale pubblica.

La somma stimata, in totale, si aggira sui 55milioni, che verranno impiegati in servizi sociali e scolastici e nell’acquisto di nuovi alloggi popolari, già costruiti su terreni del comune. “Ne compreremo 150 per arrivare a un totale di 250”, ha detto l’assessore al Patrimonio Alessandra Cattoi. Nuove abitazioni popolari che si aggiungono ad altre già abitate da non aventi diritto, presto riassegnate in maniera trasparente. “Abbiamo trovato 743 famiglie senza titoli, alcuni nuclei con redditi molto alti o proprietari di altri immobili”, ha denunciato ieri l’assessore alle Politiche sociali, Francesca Danese, che ha assicurato la volontà di “restituire queste case agli aventi diritto”.

Un’inversione di tendenza nella gestione del patrimonio pubblico, rivendicata con forza da Ignazio Marino: “Io sono il primo sindaco che ha chiesto alla sua giunta di cancellare quella norma (che permetteva al sindaco l’assegnazione diretta degli immobili comunali, ndr) e gli spazi d’ora in poi verranno tutti acquisiti ed affidati attraverso bando pubblico. Per cui non vengono affidati a chi conosce meglio il sindaco, ma a chi avrà la migliore idea per utilizzarli”.

 Nino Fazio

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