NAPOLI – La terra è tornata a tremare ai Campi Flegrei. All’1.25 di questa notte,13 marzo, una scossa di magnitudo 4.4 ha svegliato gli abitanti della zona che, terrorizzati, sono scesi in strada.
I danni a Bagnoli
L’epicentro è stato localizzato a due chilometri di profondità, in mare, a pochi metri dalla riva di via Napoli, a Pozzuoli. Ma per ragioni da chiarire il sisma è stato avvertito soprattutto a Napoli, nel quartiere di Bagnoli, dove i danni risultano più rilevanti. E sempre a Bagnoli si registra l’unica persona ferita: una donna, che ha riportato qualche escoriazione per il crollo di un controsoffitto ed è stata soccorsa dai vigili del fuoco. Gli stessi che hanno liberato diversi cittadini rimasti bloccati ai piani più alti delle loro abitazioni.
I danni sono stati limitati, la conseguenza più evidente della scossa è la paura. Il timore di una città abituata a convivere con i sismi e il Vesuvio, ma che fatica a dimenticare la devastazione di 40 anni fa quando i Campi Flegrei furono colpiti da una crisi bradisismica.
La tensione nell’ex base Nato
L’esasperazione ha portato alcuni cittadini a forzare l’accesso dell’ex base Nato di Bagnoli, una delle aree che dovrebbero accogliere le persone in caso di emergenza. Nella zona di accoglienza ci sono state tensioni tra la polizia e i cittadini perché i cancelli inizialmente risultavano chiusi. Le forze dell’ordine hanno cercato di contenere con la diplomazia la protesta e sono nati dei diverbi, che comunque non sono sfociati nel contatto fisico.
Per evitare questo tipo di situazioni in futuro il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi sta valutando assieme alla giunta di “realizzare un’area di accoglienza permanente all’interno dell’area della ex base Nato”.
Gli interventi della politica
Mentre il presidente della Regione Vincenzo De Luca ha annunciato che farà richiesta al governo “di un intervento della Protezione civile nazionale adeguato al problema che si è determinato”. Ha poi aggiunto che sta attendendo “una valutazione attendibile, seria, rigorosa da parte delle strutture scientifiche che devono dirci qual è il livello di prevenzione a cui dobbiamo arrivare”.
Sulla questione della sicurezza è poi intervenuto l’assessore alle Infrastrutture, Mobilità, Protezione civile del comune di Napoli, edoardo Cosenza, che ha annunciato la chiusura delle scuole della X Municipalità per verifiche.
Il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, propone invece di “inoltrare la richiesta dello stato di mobilitazione al dipartimento di Protezione civile nazionale” per “avere uno strumento duttile, flessibile che dà la possibilità di avere maggiori risorse da un punto di vista della pianificazione dell’intervento”.