“Il decreto ‘Valore Cultura’ non dà la possibilità di rimuovere tout court i camion bar e le bancarelle dal Colosseo”. L’assessore capitolino al commercio, Marta Leonori, è chiara. Con buona pace dell’Associazione Abitanti del Centro Storico, che gli scorsi giorni hanno protestato chiedendo la tutela ed il decoro delle aree monumentali, spesso rovinate dalla presenza di orribili banchetti di ambulanti. Di diverso parere l’estensore della norma, il senatore del Pd Raffaele Ranucci: “vietare – come recita la legge – significa inibire e rimuovere”. Domani previsto un tavolo operativo con la direttrice regionale del Ministero Beni Culturali, Federica Galloni, e il presidente del primo municipio Sabina Alfonsi per verificare le possibilità di intervento del comune.
Proposte di riforma. In un’intervista pubblicata oggi su “La Repubblica”, cronaca di Roma, la Leonori indica le linee guida di un’eventuale riforma, articolata in quattro punti: la definizione di un banco tipo per il commercio a rotazione; i confini dei posteggi visibilmente delimitati; un vademecum per i controlli; e la vendita di soli prodotti a chilometri zero. Inoltre si sta pensando di calmierare i prezzi, che dovranno essere esposti obbligatoriamente.
Secondo l’assessore, è però impossibile spostare gli ambulanti. Il decreto legge, approvato l’8 agosto 2013, e convertito in legge il 7 ottobre scorso, all’articolo 4 bis, prevede che la “Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici e le soprintendenze, sentiti gli enti locali, adottino apposite determinazioni volte a vietare gli usi da ritenere non compatibili con le specifiche esigenze di tutela e di valorizzazione, comprese le forme di uso pubblico non soggette a concessione di uso individuale, quali le attività ambulanti senza posteggio”. Il senatore Raffaele Ranucci (Pd), autore del testo della legge, ha chiarito sulle pagine de “Il Messaggero” quali interventi autorizzi la direttiva: “Vietare significa senza dubbio inibire e rimuovere. Quando in una strada viene posto un divieto di sosta, anche se fino al giorno prima non c’era, diventa di fatto vietato parcheggiare. E da quel momento le macchine possono essere rimosse. È in questo, che la norma è innovativa rispetto al passato”.
Mappa precisa delle zone di sosta. Al momento l’intervento si limiterà però a rivedere le licenze degli ambulanti (gli abusivi saranno rimossi) e a stabilire per i regolari una mappa precisa delle zone di sosta (che dovranno essere definite con precisione, attraverso una linea di vernice o delle borchie), mentre fino ad oggi il parcheggio era deciso arbitrariamente dagli ambulanti. Erano stati i consiglieri regionali del Movimento 5 stelle a depositare una mozione perché le ubicazioni dei punti vendita non venissero più demandate, nella pratica, ai gestori degli stessi esercizi commerciali.
Un problema rimane, ed è legato a una legge regionale. Chi ha la licenza non può però essere trasferito in una nuova postazione, se non “equivalente”, come sancisce il testo unico del commercio in vigore nel Lazio: la zona in cui sono spostati gli ambulanti deve garantire ai commercianti gli stessi guadagni dell’area di partenza. A cambiare dovrebbe essere quindi la normativa regionale, che legifera anche su Roma Capitale.
Domenico Mussolino