Rai e politica. Il binomio inscindibile che attraversa da sempre tutte le stagioni non si scioglie neanche in questa “nuova epoca” giallorossa. La resa dei conti, dopo il cambio di maggioranza parlamentare e la nascita del nuovo governo Conte bis arriva puntualmente anche nel cda Rai di ieri durato oltre sette ore.
Si racconta infatti di un vero e proprio assedio ai danni del direttore di Rai Uno Teresa De Santis e in seconda battuta del presidente della Rai Marcello Foa, entrambi in quota Lega. Complici delle bordate arrivate dalla consigliera Borioni, voluta dal Pd, anche i il calo di ascolti sulla rete ammiraglia. La nuova “La Vita in diretta” condotta da Lorella Cuccarini e Alberto Matano in questo esordio stagione è stata puntualmente superata dalla concorrenza registrando un 13,9% di ascolti rispetto al 15,2% di un anno fa. Negativo anche il bilancio della trasmissione mattutina di punta di Rai Uno, “Uno Mattina”, condotta da Roberto Poletti, ex direttore di Radio Padania e biografo di Matteo Salvini e Valentina Bisti registra infatti un calo di quasi 2 punti percentuali (1,7%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La crisi di Rai Uno non risparmia neanche un mostro sacro come Bruno Vespa che con il suo “Porta a Porta” ha visto un pesante calo (4,7%) sempre rispetto all’ultimo esordio di stagione. A guadagnarci sono soprattutto Rete4 e La7 grazie ai rispettivi talk politici “Stasera Italia” e “Otto e Mezzo”.
Dati concreti insomma spinti da una esigenza di “ritinteggiare” la prima industria culturale italiana: ridimensionando il “verde” leghista a vantaggio del “giallo” e del “rosso”, coalizzati nella nuova maggioranza. Stando alle dichiarazioni di ieri il terremoto sembra alle porte: “Bisogna avviare una riflessione seria”, ha ammonito infatti Rita Borioni. Prima De Santis e poi Foa, presidente Rai. Che siano questi i primi nomi da far saltare nella “rivoluzione giallorossa”?