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Calenda: "Non è più tempo
delle leadership
serve linguaggio dubitativo"

Il ministro ha criticato il governo

Attacco anche alla sinistra

di Nancy Calarco15 Marzo 2018
15 Marzo 2018

“Non è più tempo delle leadership che hanno tutto chiaro, basta spot, per farsi capire serve un linguaggio dubitativo”. Così Carlo Calenda ha criticato l’ultimo governo e la sinistra, in occasione del saggio dell’ex ministro del Lavoro Enrico Giovannini. A pochi giorni dalla sua iscrizione al Pd, il ministro dello Sviluppo economico ritiene oramai calato il sipario sulla Terza Via di Blair e Clinton, sulla stagione dei leader di sinistra che hanno proiettato un’immagine troppo positiva della globalizzazione. “A risentire oggi i discorsi di Blair e Clinton sembrano sponsor delle patatine, noi li abbiamo idolatrati, è stato un errore. Il problema non è Renzi, sono 25 anni di errori”.

“Non è ora che il Pd torni a confrontarsi con gli intellettuali”, spiega Calenda ragionando sugli errori che hanno portato alla disfatta del 4 marzo. “La sinistra è morta perché ha dato un messaggio motivazionale, invece che di spiegazione e comprensione della realtà”. Il Pd ha un “ruolo fondamentale per il futuro ma non nello stato in cui versa adesso. In questi anni ci sono stati tanti che hanno criticato questo partito, come Massimo Cacciari, professionista della critica”.

Sul palco, con Calenda, c’era anche Romano Prodi che, invece, si mantiene a distanza dalle macerie del centrosinistra. Parlando con alcuni presenti analizza l’evoluzione del primo partito, il Movimento Cinque Stelle. “Sono passati da voler aprire le istituzioni come una scatoletta di tonno allo spirito di adattamento, sopravvive solo chi si adatta all’ambiente”. Prodi non dà una valutazione a questa svolta ma si limita ad osservarla: “C’è una pulsione in varie parti del mondo di una pulsione verso leadership autoritarie. Io credo che per ricomporre la democrazia servano leggi maggioritarie”. Il Professore infine non nasconde anche un certo pessimismo su questa fase. Al governatore di Bankitalia Visco che aveva parlato del rischio di un eccesso di pessimismo, risponde con una battuta: “Mi sa che invece non siamo sufficientemente negativi”. Scalfari lo incalza: “C’è ancora bisogno di te e della tua tenda”.

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